Digitale&Lifestyle Stella McCartney accusata di appropriazione culturale

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6.10.2017 - 13:11

Mandatory Credit: Photo by David Fisher/REX/Shutterstock (9103770n)
Model on the catwalk
Stella McCartney show, Runway, Spring Summer 2018, Paris Fashion Week, France - 02 Oct 2017

When: 02 Oct 2017
Credit: Rex Features

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Mandatory Credit: Photo by David Fisher/REX/Shutterstock (9103770n) Model on the catwalk Stella McCartney show, Runway, Spring Summer 2018, Paris Fashion Week, France - 02 Oct 2017 When: 02 Oct 2017 Credit: Rex Features **Only available for use by prior agreement**
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(Cover) - IT Fashion - Stella McCartney ha presentato la sua ultima linea alla Settimana della moda di Parigi svelando una gamma ricca di sagome e tessuti vivaci.

Tuttavia, nei giorni successivi alla presentazione della McCartney, gli utenti dei social media hanno notato che diversi articoli nella collezione della stilista presentano stampe simili a quelle di Ankara: note anche come African Wax Prints o Dutch Wax Prints, comunemente usate per decorare l'abbigliamento, soprattutto in Africa occidentale. Il processo di fabbricazione delle stampe Ankara è originariamente influenzato dal Batik, un metodo indonesiano di tintura del panno ottenuto utilizzando tecniche di fusione della cera.

«Sappiamo tutti che le stampe africane sono impressionanti e le apprezziamo, ma non comportarti come se le avessi appena scoperte», ha scritto un utente via Twitter riferendosi all’uso delle stampe Ankara.

L’utilizzo dei disegni ha stuzzicato anche gli editori del sito Okay Africa, che in seguito ha pubblicato un articolo dove dichiara: «Carissime case di moda occidentali, vi preghiamo di smettere di utilizzare i disegni che gli africani hanno indossato per anni, reclamandoli come vostri e speculandoci sopra. Grazie».

Malgrado le critiche, la casa di moda della McCartney difende l’utilizzo dei disegni.

«Le stampe celebrano un artigianato tessile unico, la sua cultura ed evidenziando il suo patrimonio», ha dichiarato il direttore del marketing Stephane Jaspar a Fashionista.

«Abbiamo progettato le stampe in collaborazione con Vlisco nei Paesi Bassi, la società che da 1846 crea Real Dutch Wax e aiuta a mantenere il suo patrimonio».

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