Spettacolo «Ho visto di tutto»: Sharon Stone compie 60 anni

Christina Horsten, dpa

12.3.2018

Nessuno accavalla le gambe con la stessa noncuranza e disinvoltura di Sharon Stone. La celebre scena di «Basic Instinct» l'ha fatta entrare nella storia del cinema. Tuttavia, a 60 anni, l'attrice continua a battersi per non essere considerata semplicemente un paio di belle gambe.

Sharon Stone ride per diversi secondi. Un giornalista televisivo le ha appena domandato se sia mai stata vittima di molestie sessuali durante la sua carriera hollywoodiana. «Lavoro in quest'ambito da 40 anni», risponde Sharon Stone. «Riuscite ad immaginare in quali situazioni mi possa essere ritrovata 40 anni fa? Con il mio fisico? Provenendo da chissà dove in Pennsylvania? Sono arrivata senza alcuna protezione. Ho visto di tutto.»

Sharon Stone, che compie 60 anni sabato 10 marzo, approva il movimento «MeToo» contro le molestie sessuali nei confronti delle donne, nato dal crollo di uno dei pilastri di Hollywood Harvey Weinstein. «Stiamo iniziando a stimarci in quanto donne e a smettere di credere di doverci comportare come uomini per godere di legittimità, potere o credibilità.»

La carriera di Sharon Stone è stata lanciata da un sensualissimo accavallamento di gambe: in «Basic Instinct», uscito nel 1992, l'attrice, nei panni della scrittrice e assassina seriale Catherine Tramell, accavallava e scavallava le gambe – una scena entrata nella storia del cinema, che la proiettò immediatamente sotto le luci dei riflettori. Sharon Stone ricorre ancora volentieri e con brio ai suoi attributi femminili, battendosi allo stesso tempo per non essere ridotta unicamente a questo.

Da bambina voleva essere la «prossima Marilyn Monroe»

Madre di tre figli adottivi, impegnata nella lotta all'AIDS e, da 40 anni, sul set di almeno un film all'anno. Sharon Stone ha conquistato diversi premi ed ha ricevuto una candidatura agli Oscar. Negli ultimi tempi, è apparsa nella serie poliziesca «Mosaic» di Steven Soderbergh, molto dibattuta negli Stati Uniti.

Già da bambina, Sharon Stone voleva essere la «prossima Marilyn Monroe», ha confidato una volta in un'intervista. La Stone è cresciuta con tre fratelli e sorelle in una famiglia operaia della Pennsylvania. Con il suo metro e settantaquattro di altezza e un quoziente intellettivo di 154, ben superiore alla media, Sharon Stone, una laurea universitaria in scrittura creativa e diversi trofei di concorsi di bellezza in tasca, si fa strada verso New York e Los Angeles, dove viene assunta come modella.

Nel 1980 Woody Allen le assegna il suo primo ruolo, la «graziosa figlia del treno» in «Stardust Memories». «Fu un'esperienza fantastica, piacevole quasi quanto perdere la verginità», dichiara in merito alla sua prima apparizione muta sul grande schermo. Il suo primo ruolo parlato lo deve invece a Wes Craven nel film horror «Deadly Blessing». Seguono diversi ruoli in film di serie B, fino alla partecipazione nel 1990 a «Total Recall» al fianco di Arnold Schwarzenegger, cui seguirà proprio «Basic Instinct».

Felice di aver raggiunto i 60 anni

Tuttavia Sharon Stone rifiuta di farsi etichettare nel ruolo dell'assassina di Hollywood. In «Sliver» (1993) interpreta una vittima e in «Intersection» (1994) la donna trofeo di Richard Gere. La sua interpretazione in «Casino» di Martin Scorsese, al fianco di Robert De Niro, riscuote grandi consensi. Il ruolo della moglie di un mafioso tossicomane le vale una candidatura agli Oscar e il Golden Globe come miglior attrice.

Alla fine degli anni 1990, Sharon Stone lascia Hollywood per seguire il suo secondo marito, l'editore Phil Bronstein, a San Francisco. L'adozione del suo primo figlio segna un momento di pausa nella sua carriera di attrice. Nel 2004, la coppia si separa e Sharon Stone adotta da sola altri due figli.

Nel 2001 l'attrice si ritrova ad affrontare un momento molto difficile: viene operata per una grave emorragia cerebrale. Sopravvive per un pelo, ma non può più camminare né vedere bene. Per diversi anni lotta senza sosta per sopravvivere. Ecco perché oggi si dichiara felice di aver raggiunto i 60 anni. «Ho avuto molta fortuna. Per quasi tre anni non sono stata capace neppure di scrivere il mio nome. Non riuscivo più ad ordinare al mio braccio di obbedire al cervello. Non avrei mai immaginato che un giorno sarei stata tanto riconoscente di aver potuto raggiungere i 60 anni.»

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