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Nuovo scandalo Juan Carlos in difficoltà: «Prepariamoci al peggio»
dpa
27.7.2018
Appena uscita da uno scandalo finanziario, la famiglia reale spagnola viene ora travolta da una nuova bufera — e i rimproveri mossi al vecchio re Juan Carlos sono molto gravi. Al centro di questo nuovo scandalo, una donna di nazionalità tedesca.
Lei, una tedesca residente a Monaco, che vanta eccellenti relazioni con case reali e dirigenti d'azienda. Lui, un commissario spagnolo in pensione che avrebbe intascato milioni di euro di soldi sporchi. In Spagna i nomi di Corinna zu Sayn-Wittgenstein e di José Manuel Villarejo sono attualmente sulla bocca di tutti. Se il quotidiano «El País» parla di «dinamite», l'esperto della famiglia reale Jaime Peñafiel la definisce la «peggiore situazione» che il paese abbia mai affrontato dalla restaurazione della monarchia nel 1975. «Prepariamoci al peggio», avverte.
Cosa è accaduto? La settimana scorsa i media hanno pubblicato le registrazioni di una conversazione nella quale una donna accusa, in particolare il vecchio re Juan Carlos, padre dell'attuale re Felipe VI, di corruzione e riciclaggio di denaro. La voce appartiene a colei che fra il 2006 e il 2012 ha intrattenuto rapporti piuttosto stretti con Juan Carlos. Si tratta di «un'amica intima», come si è lei stessa definita una volta, che lo aiutava nelle sue attività commerciali. Gli interlocutori della donna nelle registrazioni, che risalgono chiaramente al 2015, sarebbero José Manuel Villarejo e Juan Villalonga, ex dirigente del gruppo di telecomunicazioni Telefónica.
Milioni di euro in tangenti
Nelle registrazioni, la donna spiega che Juan Carlos ha intascato diversi milioni di tangenti negoziando contratti all'estero per alcune aziende spagnole. Il re l'avrebbe anche usata come prestanome per nascondere parte del suo denaro e della sua fortuna alle autorità fiscali spagnole.
«Una mattina ti svegli e possiedi un terreno a Marrakech», spiega la voce femminile nelle registrazioni. La donna manifesta anche il timore di essere accusata di complicità nel riciclaggio di denaro, parla di un «enorme incubo» e dichiara di essere minacciata dal CNI, il servizio di intelligence spagnolo.
Ma le registrazioni sono autentiche? Le voci sono state identificate in maniera certa? La settimana scorsa, Corinna zu Sayn-Wittgenstein ha rilasciato una dichiarazione nella quale non nega l'autenticità delle registrazioni. Non fa alcun commento sul contenuto della conversazione, ma si rammarica si essere stata coinvolta in un conflitto con il quale non avrebbe nulla a che fare.
Accuse respinte
«Sono sempre stata corretta», assicura la donna, figlia di padre danese, dirigente di una compagnia aerea, e di madre tedesca, nata a Francoforte con il nome di Corinna Larsen 53 anni fa. Dal 2000 al 2005, è stata sposata con il principe Casimir zu Sayn-Wittgenstein. Dal punto di vista professionale, gestisce una società di consulenza. Juan Carlos non è di certo l'unico ad essere stato fotografato insieme a lei: la donna, infatti, è stata immortalata accanto a Clinton, magnati del petrolio, potenti dirigenti d'azienda, star hollywoodiane e membri della nobiltà.
Neppure gli altri due presunti partecipanti alla conversazione hanno messo in discussione le registrazioni pubblicate, registrazioni che Villarejo avrebbe fatto in segreto durante una riunione a Londra. Dal novembre 2017, il commissario è in stato di detenzione preventiva, soprattutto perché sospettato di formazione di bande e corruzione. L'uomo di 66 anni avrebbe diretto, a partire dagli anni '80, un'agenzia incaricata di spiare e ricavare informazioni da imprenditori, giornalisti uomini politici, giudici e perfino membri del CNI per conto di ricchi clienti. Basandosi sulle dichiarazioni di giustizia, il quotidiano «El País» scrive che, soltanto fra il 2013 e il 2017, Villarejo avrebbe riscosso un totale di 30 milioni di euro da otto dei suoi clienti.
Secondo alcuni media, il giudice del Tribunale di Stato che indaga su Villarejo nell'ambito di questo caso avrebbe richiesto un esame delle registrazioni di Corinna, come sono ormai state soprannominate, e avrebbe convocato l'ex commissario per un'udienza. Le speculazioni secondo le quali Villarejo avrebbe egli stesso consegnato le registrazioni ai media per intimidire lo Stato, la casa reale e il CNI e tirarsi quindi fuori dalla questione sono state smentite dal suo avvocato.
Gli oppositori della monarchia hanno il vento in poppa
Tale scandalo giova molto alla causa degli oppositori della monarchia, che stanno riscontrando sempre più credito. Le fazioni di sinistra del Parlamento, come Izquierda Unida e Podemos, così come i separatisti catalani, chiedono che venga svolta un'inchiesta approfondita. Nel giro di qualche giorno, quasi 120'000 persone hanno firmato la petizione, pubblicata dal giornale digitale «Público», a favore dell'organizzazione di un referendum sull'abrogazione della monarchia.
La casa reale ha senza dubbio conosciuto momenti migliori. Lo scandalo finanziario che ha travolto Iñaki Urdangarin, marito dell'infanta Christina e cognato del re Felipe, in seguito al quale l'uomo è stato condannato a quasi sei anni di prigione, ha nuociuto molto all'immagine della famiglia reale.
Juan Carlos, che tre anni fa ha abdicato al trono in favore del figlio in seguito ad una serie di scandali — fra cui una caccia all'elefante particolarmente controversa — ha ben poco da stare allegro. In seguito all'abdicazione, infatti, gode ancora di diritti speciali, ma non più dell'immunità. Potrebbe quindi essere perseguito dalla Corte suprema.
La casa reale, nel frattempo, si è trincerata dietro il silenzio. Strano? Per niente, ha confidato l'esperto della casa reale Jaime Peñafiel al quotidiano «El Español»: «Quando non si può smentire nulla, qualsiasi dichiarazione può essere dannosa.»
Letizia di Spagna
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