Spettacolo Alessandro Borghi sul set per Suburra: «Penso poco»

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2.4.2019 - 13:15

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Per dare vita ai suoi personaggi, il 32enne romano ha un segreto: «Mi piace molto mettere in discussione le mie emozioni».

Premiato ai David di Donatello come Miglior attore, Alessandro Borghi ha conquistato rapidamente la critica cinematografica. Il segreto? Metterci tutto se stesso.

«La chiave sta un po’ nel modo in cui si decide di fare questa cosa: con quanto cuore, con quanta razionalità, con quanto pensiero. Io sono uno di quelli che pensano poco - spiega Borghi a GQ Italia. -. Mi piace molto mettere in discussione le mie emozioni, anche a rischio di farmi male, anche nella vita, ma molto nel lavoro: mi piace regalare le mie cose intime ai personaggi che interpreto».

Il percorso di Borghi è cominciato tra il 2005 e il 2007 come stuntman, ma ben presto si è ritagliato un ruolo chiave nella cinematografia grazie a celebri personaggi.

«Quello che mi regalano Aureliano di “Suburra” e altri personaggi che ho interpretato è la possibilità di raccontare i personaggi che vengono messi davanti a delle scelte perché, molto spesso, nascono e crescono in luoghi in cui il libero arbitrio è ridotto. Citandone qualcuno: l’ho ritrovato molto in Chicano di “Fortunata”, in Stefano, raccontando Stefano Cucchi, l’ho ritrovato in Vittorio di “Non essere cattivo”, lo ritrovo anche in Aureliano di “Suburra”. A un certo punto, razionalmente non so come questi personaggi cambiano la mia vita, ma so che nell’Alessandro che vedo allo specchio ci sono tutti loro».

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