Spettacolo Armie Hammer: «Io, uomo e femminista»

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3.12.2018 - 11:12

Source: Covermedia

L’attore contro il doppio standard a Hollywood: «Stare zitto? Non ci penso affatto».

Armie Hammer riafferma il suo impegno a difesa dei diritti delle donne e contro ogni forma di discriminazione nel mondo del cinema, e non solo.

L’attore, sempre senza peli sulla lingua, è noto per aver preso le distanze dal regista Nate Parker nel 2016, quando il filmmaker venne accusato di violenza sessuale e messo ai margini di Hollywood, nonostante il successo del suo film «The Birth of a nation - Il risveglio di un popolo». L’anno successivo, Armie dichiarò pubblicamente la sua opposizione rispetto all’Oscar assegnato a Casey Affleck per «Manchester by the sea», sebbene diversi anni prima il fratello minore del più famoso Ben fosse finito alla gogna per molestie sessuali.

«Non si possono utilizzare due pesi e due misure. In questa industria esiste il doppio standard - ha dichiarato Hammer in un’intervista rilasciata a IO DONNA -. Come nei confronti delle donne o delle persone di colore. Perché tacerlo? A me non va di stare zitto».

Armie tornerà presto sul grande schermo con «On the basis of sex», film che racconta la storia vera di Ruth Bader Ginsburg, magistrato della Corte Suprema degli Stati Uniti, diventata famosa per aver vinto la battaglia contro la discriminazione sessuale.

Nel corso dell’intervista, Armie - che interpreta il marito Marty -, ha ricordato il primo incontro con la vera Ruth Bader Ginsburg.

«È stato incredibile, ci ha ricevuti a Washington, in una delle stanze private della Corte Suprema; abbiamo pranzato insieme e, mentre lei riandava per noi ai tempi passati, io divoravo ogni sua parola; oltretutto Ginsburg è spiritosa e ha un senso dell’umorismo pungente. Quei racconti di una leggenda vivente, mi rimarranno sempre dentro: è stato un onore avvicinare una donna che ha contribuito a cambiare il mondo».

Per Armie sono stati di grande ispirazione i modelli femminili della sua famiglia: dalla madre, passando per la moglie Elizabeth Chambers, fino alla madrina della figlia Harper, 102 anni e ancora tanta voglia di lottare.

«Le donne mi hanno insegnato quasi tutto; prenda mia moglie, una donna capace di fare qualsiasi cosa - prosegue il 32enne -. Sono stato veramente fortunato ad avere avuto tanti modelli femminili nella mia vita. Persino la madrina di mia figlia, Florence Ajamian (dal 1988 la Development Officer di Stop Cancer, ndr) è una creatura formidabile. A 102 anni, guida ancora l’auto e ha insistito a lavorare fino a qualche mese fa. Donne eccezionali!».

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