Ecco perché Chiesto il carcere per l’ex tuttofare di Gina Lollobrigida

Covermedia

18.9.2023 - 16:30

Gina Lollobrigida e Andrea Piazzolla
Gina Lollobrigida e Andrea Piazzolla

La Procura di Roma accusa l’ex factotum dell’iconica attrice di circonvenzione di incapace: ha abusato della sua posizione per trarne profitto.

18.9.2023 - 16:30

La Procura di Roma ha chiesto una condanna a 7 anni e mezzo di carcere per Andrea Piazzola.

L’ex tuttofare di Gina Lollobrigida è accusato di circonvenzione di incapace: tra il 2013 e il 2018 l’uomo si è indebitamente appropriato di ingenti somme di denaro, sottratte dal patrimonio dell’iconica attrice, non più in grado di autodeterminarsi.

Come riporta l’Ansa, «il pm ha messo in luce lo stato di fragilità in cui si trovava la Lollobrigida e ha citato il lavoro svolto da periti e consulenti che hanno concordato sull'indebolimento della capacità di intendere e autodeterminarsi e di decidere autonomamente con una parziale deficienza psichica. Per il rappresentante dell'accusa l'attrice era quindi suggestionabile, tenuta in isolamento, in uno stato di vulnerabilità».

A spiegare i retroscena di tale decisone è stata la stessa pm Eleonora Fini.

«Perché si possa dire realizzato il reato sono necessari vari elementi. In particolare uno squilibrato rapporto tra vittima e imputato. Questi dovrebbe aver manipolato la vittima. Quindi dovrebbe averla spinta a compiere un atto contro se stessa. Sullo stato di fragilità di Gina Lollobrigida c’è l’incidente probatorio che lo prova».

«Deficienza psichica evidente. Il vuoto attorno a lei»

La pm inoltre specifica alcune circostanze che vedrebbero Piazzolla in malafede.

«Nel corso dell’udienza i periti giungono alla stessa conclusione dei consulenti tecnici dell’accusa: la signora ha un indebolimento della corretta percezione della realtà. Si parla di compromissione decisionale della signora in modo molto chiaro. La corte parla di deficienza psichica in maniera esplicita.»

«Questa condizione è stata palesemente riscontrata nella Lollobrigida. Isolamento affettivo e responsabilità attribuite nella rapina in villa a familiari: tutto integra la confusione della diva. L’autore delle suggestioni è a mio avviso l’imputato», prosegue la Fini.

«La signora era nelle mani dell’imputato. Piazzolla è stato il migliore factotum della Lollobrigida ma il rapporto di squilibrio nasce quando lei si convince che lui sia insostituibile. Le viene fatto credere questo. Inoltre si crea un isolamento attorno a lei.»

«Nel viaggio a New York lui si autoaccusa del furto di alcuni documenti della donna nello studio di un avvocato. Già dalla lettura del capo di imputazione si nota come l’ultimo atto risalga al 2018. Credo che la circonvenzione sia dimostrata dalle sentenze della Cassazione».

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