Spiriti camaleontici Le metamorfosi degli artisti

Caroline Bock et Werner Herpell, dpa

3.4.2019

Meglio controllare due volte per accertarsi del cambiamento: Conchita Wurst si è completamente trasformata. I musicisti amano infatti reinventarsi. La storia del pop offre in questo senso esempi celebri. Ma chi c'è dietro questi mutamenti d'immagine? 

Nei panni di Conchita Wurst, una drag queen barbuta, Tom Neuwirth ha fatto scalpore vincendo il concorso canoro Eurovision con «Rise Like A Phoenix». Ma capitalizzare un successo del 2014 non è facile. In molti si attendevano perciò da tempo l'abbandono del suo personaggio da parte di Neuwirth. Quest'ultimo, ormai, ha deciso di giocare liberamente con la propria immagine. Lo abbiamo visto al Ballo dell'Opera di Vienna completamente calvo. Per il suo nuovo progetto musicale, poi, si è ricoperto di latex nero.

Oggi, l'austriaco si declina in due ruoli - a volte in versione femminile, a volte maschile, assumento le sembianze della diva Conchita o del ragazzo in latex Wurst - e viene presentato dalla casa discografica Sony come un «nuovo arrivato nella musica elettronica». «Quando la ricerca d'identità si trasforma in gadget da marketing», ha commentato il quotidiano austriaco «Der Standard». Nel video del singolo «Hit Me», Tom Neuwirth è quasi irriconoscibile: la barba e i capelli sono di un biondo argentato e il corpo appare muscoloso.

David Bowie, autentico camaleonte

Se si esclude il mondo germanofono, nel quale un cambiamento d'immagine comporta spesso il rischio di irritare i fan, altrove le strategie nel corso delle carriere si rivelano più estrose. La star mondiale David Bowie (1947/2016) - soprannominata il «camaleonte del pop» - già parecchio tempo fa sfruttava alla perfezione la capacità di trasformarsi. Sia da un punto di vista puramente fisico, modificando i propri look - da cantante folk a rocker glamour androgino, passando per l'uomo (etero) maturo - sia nella musica, anch'essa costantemente rinnovata.

Non è un caso se una delle canzoni più celebri di Bowie si intitoli «Changes». Nel caso dell'artista britannico, tutto ciò non è stato opera di un manager ad hoc ma il frutto della sua stessa creatività. «La sua autostima era decisamente troppo pronunciata per fossilizzarsi su un unico modello o su un unico look», ha affermato il celebre giornalista musicale Paolo Hewitt. «Ed è stata proprio quella la chiave di uno dei suoi più grandi contributi al mondo del pop: l'introduzione del cambiamento fisico perpetuo come elemento artistico essenziale».

Miley Cyrus ha subito un'autentica metamorfosi nel corso della sua carriera. Dalla gentile «Hannah Montana» ai look più audaci.
Miley Cyrus ha subito un'autentica metamorfosi nel corso della sua carriera. Dalla gentile «Hannah Montana» ai look più audaci.
dpa

Prendendo come punto di riferimento proprio David Bowie, Madonna ha allo stesso modo operato numerosi cambiamenti d'immagine nel corso dei suoi quasi 40 anni di carriera: inizialmente si è proposta come «Material Girl», poi ha adottato un look alla Marilyn Monroe, quindi ha posato per il libro di fotografie «Sex». Poi ha indossato i panni di regina della disco-music e di icona gay, successivamente ha incarnato «Evita», passando per performance da professionista dell'aerobica e da ragazza di campagna. 

Anche per quanto riguarda la musica, la cantante - che ha festeggiato 60 anni lo scorso anno - ha dimostrato grande flessibilità. Ed è stata proprio questa apertura di spirito stilistica ad aver fatto entrare Madonna nell'Olimpo della pop-music. Un modello americano di fiducia nelle proprie capacità senza il quale la carriera dell'australiana Kylie Minogue non sarebbe stata di certo la stessa.

Che si tratti dunque di Conchita Wurst, di David Bowie o di Madonna, simili trasformazioni hanno costituito un elemento importante della cultura pop, secondo quanto riferito dal docente Udo Dahmen, direttore della Popakademie Baden-Württemberg di Mannheim, in un'intervista concessa alla Deutsche Presse-Agentur. David Bowie in particolare, secondo l'esperto, rappresenta l'esempio perfetto: «In questo modo è sempre riuscito ad inaugurare nuove fasi». E anche il gioco sui generi è caratteristico (come nel caso attuale di Tom Neuwirth). Ma Dahmen fa anche riferimento a Mick Jagger, che in gioventù aveva un aspetto più dolce e androgino. 

Da «ragazze qualunque» a bombe sexy

Secondo lo stesso Dahmen, la scelta dei musicisti di cambiare aspetto e reinventarsi costantemente non va legata a cali di vendite dei dischi. Ma chi si nasconde dietro queste trasformazioni? I numerosi volti di Lady Gaga sono forse stabiliti da un'equipe che ha ideato le apparizioni più stravaganti (come nel caso del vestito di carne, un'autentica opera d'arte)? La realtà, secondo il professore, è che è in ogni caso l'artista a fornire gli input.

Decisamente più taglienti, gli autori di «Lexikon der Pop- & Rock-Musik» non si fidano altrettanto della magia di un cambiamento estremo: «Esempio di follie senza contatto con la realtà, Madonna ha probabilmente attraversato tutte le tendenze immaginabili, a volte completamente contraddittorie. In questo modo, il fan è portato ad identificarsi con tutti gli attributi che lei si conferisce. E soprattutto a comprare».

 I sospetti secondo i quali questa flessibilità nell'aspetto fisico o nello stile sia utile soprattutto per raggiungere nuove porzioni di pubblico e di consumatori non sono rari. Per molti, la trasformazione della «ragazza qualunque» in bomba sexy operata ad esempio da Britney Spears è stata frutto di un calcolo legato ad un calo di popolarità. La metamorfosi della posata «Hannah Montana» incarnata da Miley Cyrus, in ragazza nuda su una palla da demolizione ha allo stesso modo fatto storcere il naso. Si può inoltre citare il caso di Justin Bieber, biondino da poster che si è trasformato in versione «teppista-tatuato». 

Ma per una carriera da camaleonte riuscita, come quelle di David Bowie e Madonna, tali manovre a breve termine probabilmente non basteranno. Britney Spears (37 anni), Miley Cyrus (26 anni), Justin Bieber (25 anni) o ancora Tom Neuwirth/Conchita Wurst (30 anni) hanno tuttavia abbastanza tempo di fronte a loro per reinventarsi parecchie volte.

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