Continua l'odissea della Semenya La sudafricana perde in tribunale, per lei niente Mondiali

ATS

30.7.2019 - 20:56

L'atleta sudafricana Caster Semenya.
L'atleta sudafricana Caster Semenya.
Source: KEYSTONE/WALTER BIERI

Il regolamento sui livelli di testosterone emesso dalla Federazione Internazionale di atletica leggera ferma la corsa della sudafricana Caster Semenya.

Lo ha deciso il Tribunale federale che ha revocato la sospensione della regola che obbliga le atlete con un elevato livello di testosterone ad abbassarlo per poter gareggiare tra le donne.

I giudici hanno respinto una richiesta dell'atleta che chiedeva la non-applicazione provvisoria del regolamento applicabile alle qualifiche per le donne affette da anomalie nello sviluppo sessuale, come l'iperandrogenismo.

La denuncia di Caster Semenya contro la decisione dell'aprile scorso da parte del Tribunale arbitrale dello sport non ha quindi effetto sospensivo.

In giugno altra vittoria sugli 800 metri

Mentre la decisione del tribunale con sede a Losanna era ancora pendente la Semenya ha continuato a competere senza però assumere ormoni incaricati di abbassare il livello di testosterone.

In giungo, in occasione della Prefontaine Classic, la 28enne sudafricana ha vinto con relativa facilità la gara degli 800 metri fermando il cronometro a 1'55"70. La Ajee Wilson, che trionfò ai campionati americani indoor sulla stessa distanza, è arrivata seconda con il tempo di 1'58"36.

«Le percezioni degli altri non è un problema mio. Il mio problema è di mettere apposto le mie cose - aveva dichiarato l'atleta sudafricana al termine del Prefontaine Classic - Cerco sempre di comportarmi nella maniera che credo sia corretta, educata, nella speranza di non deludere che crede in me e chi mi sostiene».

Niente Mondiali di Doha per la Semenya

A causa di questa decisione della massima corte elvetica, l'atleta sudafricana non potrà difendere il titolo mondiale sugli 800 metri ai campionati del mondo di atletica che si terranno a Doha in settembre.

Uno spirito determinato è inarrestabile

Questo il post apparso sul profilo Twitter della campionessa del mondo. 

«Sono molto delusa di non poter difendere il titolo che ho conquistato con il duro lavoro - ha commentato la Semenya ad un giornale locale -, ma questo non mi impedirà di continuare a lottare per i diritti umani di tutte le ragazze atlete che si trovano nella mia situazione».

Della stessa idea è il suo avvocato Dorothee Schramm che ha dichiarato che continuerà a lottare per garantire alla sua cliente il rispetto dei diritti fondamentali riservati di ogni essere umano. 

«Una gara si decide solo una volta tagliata la linea del traguardo».

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