Nella quarta serata di Champions League il Napoli non è andato oltre il pareggio casalingo contro il Salisburgo. A fine partita i giocatori si sono rifiutati di tornare in ritiro e Ancelotti di rilasciare interviste.
La serata al San Paolo non era iniziata nel migliore dei modi per la formazione di Carletto Ancelotti, subito sotto di un gol grazie al rigore realizzato dal bomber norvegese della formazione austriaca. Il 19enne Haland ha già realizzato la bellezza di 7 reti in cinque gare giocate stagionali di Champions League.
Al 43esimo ci ha pensato Lozano a riportare in equilibrio la sfida che è terminata con la distribuzione di un punto a testa.
La qualificazione agli ottavi di Champions è solo rimandata per la formazione partenopea alla quale basterà vincere contro il Genk (fattibilissimo) in casa o ad Anfield contro il Liverpool (difficile ma non impossibile).
I giocatori se ne tornano a casa - contro la decisione della società -
Ma è a fine partite che gli animi nello spogliatoio del Napoli si sono scaldati - o forse raffreddati -: sembra che i senatori del gruppo diretto da Carlo Ancelotti avrebbero chiesto di poter andare a casa, ma la società non ha mollato e ha comunicato che il ritiro punitivo chiesto dal presidente de Laurentiis sarebbe continuato - nonostante la disapprovazione da parte di Ancelotti -.
Invece il bus che doveva portare i giocatori a Castel Volturno - luogo del ritiro - è rimasto vuoto mentre i giocatori sono tornati alle loro case con le automobili private.
Ma non è tutto qui.
Ancelotti rifiuta le interviste
Il Napoli dovrà aspettarsi anche una multa da parte della Uefa in quanto Ancelotti e Llorente si sono rifiutati di presentarsi alle programmate interviste del dopo-partita.
Fin'ora la società campana non ha rilasciato nessun comunicato ufficiale, anche se c'è da scommettere che la reazione del numero 1 de Laurentiis non tarderà ad arrivare.
Va ricordato che la decisione di mandare la squadra in ritiro 'punitivo' nasce dall'andamento in campionato che è tutt'altro che soddisfacente per una società che mirava ad essere di nuovo l'antagonista della Juventus: la formazione di Ancelotti è settima con 18 punti, 11 meno della Juve e a 10 distanze dall'Inter, secondo.
Una crisi che dopo la serataccia di ieri sera sembra acutizzarsi e chissà se la personalità e il blasone di Ancelotti saranno sufficienti per salvargli la panchina.