Le legge è uguale per tutti? «Giustizia per i ricchi». Rabbia per la liberazione dell'ex stella del calcio Dani Alves

bfi

28.3.2024

Dani Alves al momento di lasciare il penitenziario Brians 2, nei pressi di Barcellona.
Dani Alves al momento di lasciare il penitenziario Brians 2, nei pressi di Barcellona.
KEYSTONE

Invece di rimanere in carcere per aver stuprato una giovane ragazza nel 2022, l'ex stella del calcio è stata rilasciata dopo aver pagato una cauzione di 1 milione di euro. Le proteste e l'indignazione verso il sistema giudiziario spagnolo si fanno così sentire.

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Hai fretta? blue News riassume per te

  • Dani Alves era stato incarcerato per stupro nel gennaio del 2023.
  • L'ex calciatore del Barça, aveva violentato una giovane donna nel 2022.
  • Un mese fa un tribunale spagnolo ha sentenziato la pena di 4 anni e mezzo di carcere per il brasiliano.
  • Con una mossa a sorpresa, tramite il pagamento di 1 milione di euro, Alves è stato liberato condizionalmente.
  • Forti le critiche da tutto il mondo, tra cui anche quella del presidente brasiliano Lula: «Non possiamo stare in silenzio di fronte all'ingiustizia».

Il quarantenne ex calciatore di Barcellona, Juventus e PSG è uscito martedì dal carcere dov'era richiuso da quando era stato arrestato nel gennaio 2023 con l'accusa di aver violentato una giovane donna nel bagno VIP di una discoteca di Barcellona nelle prime ore del 31 dicembre 2022.

Dani Alves è considerato uno dei più grandi difensori di tutti i tempi, avendo vinto 42 trofei. L'apice della sua carriera è stato con il Barcellona tra il 2008 e il 2016, al fianco di Lionel Messi, quando ha vinto 23 trofei. Con la Nazionale brasiliana ha vinto due volte la Copa America.

Con un milione di euro si compra la libertà

Con indosso jeans, maglioncino bianco e una giacca nera, con il volto inespressivo, il brasiliano è uscito dal carcere Brians 2 di San Esteban Sasroviras, vicino a Barcellona, accompagnato dal suo avvocato.

Senza dire nulla alle centinai di giornalisti che lo attendevano fuori dal penitenziario, l'ex calciatore si è diretto verso casa, che ancora possiede nella capitale catalana.

Il mese scorso era stato condannato a quattro anni e mezzo di carcere e da qui i suoi avvocati si sono subito mossi per presentare appello.

Con una mossa a sorpresa però, mercoledì scorso il tribunale ha accettato di rilasciarlo in cambio del pagamento di una cauzione di un milione di euro, della consegna dei passaporti spagnolo e brasiliano, della permanenza in Spagna e dell'obbligo di presentarsi in tribunale ogni settimana.

La legge è uguale per tutti?

I procuratori, che già volevano che la sua pena detentiva fosse raddoppiata a nove anni, insieme all'avvocato della vittima, Ester Garcia, avevano a loro volta presentato ricorso contro la decisione di concedere la cauzione ad Alves.

«Questa decisione potrebbe sembrare il messaggio che questa è giustizia per i ricchi, e anche se c'è una condanna, se si paga la cauzione non ci sono conseguenze penali», ha detto l'avvocato Garcia a «AFP» settimana scorsa.

«È un messaggio molto pericoloso per la società», ha aggiunto, affermando che la sua cliente è «totalmente indignata, molto scoraggiata e molto frustrata».

Dani Alves (destar) lascia il penitenziario in compagnia del suo avvocato, mentre fuori una folla con striscioni, protesta per quella che per molti, è definita una decisione ingiusta.
Dani Alves (destar) lascia il penitenziario in compagnia del suo avvocato, mentre fuori una folla con striscioni, protesta per quella che per molti, è definita una decisione ingiusta.
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Il presidente brasiliano Lula critica la Spagna

La decisione del tribunale di liberare Alves è stata criticata duramente anche dal presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, nonostante l'ex calciatore sia stato per anni uno dei migliori ambasciatori nel mondo per il Brasile.

«Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a questa ingiustizia», ha dichiarato giovedì, sottolineando che il denaro «non può cancellare il crimine che un uomo commette violentando una donna».

«Quando il sesso è una cosa tra due persone, deve essere concordato da entrambi» e se non lo è, questo costituisce «un crimine», ha tuonato il presidente del colosso sudamericano.