Zlatan l'immortale Il Milan ha trovato il suo condottiero, il suo re  

bfi

10.2.2020

Zlatan Ibrahimovic, 38 anni
Zlatan Ibrahimovic, 38 anni
Getty

Lo svedese attaccante del Milan ha segnato anche nel derby, dopo aver fornito l'assist perfetto per il primo gol dei suoi. Un condottiero che ha ridato al Milan la forza di crederci. 

A 38 anni - gli anni di Roger Federer - Zlatan Ibrahimovic non smette di dimostrare quanto un atleta serio e ancora affamato possa strappare applausi quando i suoi coetanei hanno da tempo appeso gli scarpini al chiodo.  

L'attaccante svedese passato al Milan durante la finestra di mercato invernale può in parte essere riassunto in numeri, in parte lo si può descrivere usando le sue proprie battute goliardiche e infine bisogna sentirne l'energia che sprigiona all'interno delle arene calcistiche, i suoi luoghi prediletti. 

I numeri

- Con la maglia del Milan, nel corso di questa stagione, Ibra ha segnato 3 reti - oltre che fornire un assist meraviglioso - in 450 minuti di gioco. 

IN 740 partite giocate in carriera lo svedese ha fatto centro 459 volte. 

Dopo aver spento le 35 candeline Zlatan ha messo a segno 79 reti.

Le battute

«Sono come il vino rosso, più invecchio più sono buono». La sue due stagioni più prolifiche - guardando le reti segnate - le ha avute a Parigi a cavallo tra i 34 e i 35 anni (38 reti) e in MLS a Los Angeles, quando a 37 anni suonati a, ha vinto il titolo di cannoniere della lega (30 reti). 

«Nulla è scritto nella roccia, in quanto la mia carriera è un viaggio in continua evoluzione».

Svezia, Olanda, poi la Serie A - Inter, Milan e Juventus -, Barcellona, PSG, Manchester United, Los Angeles Galaxy e di nuovo Serie A, con i colori del Milan: una carriera infinita giocata per con le maglie dei migliori club europei.

«Io solo decido il mio futuro e ciò che farò». Invece di smettere e godersi un patrimonio stimato attorno ai 250 milioni di franchi, Ibra continua a giocare. Una scelta, come lo sono state molte prime di quest'ultima.

«In parte c'entra il destino, mentre il resto è il risultato del duro lavoro. La qualità non la impari, ti è data alla nascita».

Uno spilungone di 195 centimetri, dall'indubbia forza atletica. Un gigante che ha sempre dimostrato - a differenza di molti altri - di aver dei piedi buoni.

La leggenda

«Sono venuto come un re e me ne vado come una leggenda». In questa ironica frase è riassunto tutto l'affare del Milan. Dopo l'arrivo di Zlatan a Dicembre, il Milan di Pioli ha inanellato due pareggi, quattro vittorie e una sconfitta. Dieci punti distanziano ora i rossoneri dalla Champions League, un traguardo che prima dell'arrivo di Ibra sembrava solo un miraggio. I rossoneri hanno ora un condottiero, una figura che mancava da troppo tempo alla corte di uno dei club più vincenti della storia del calcio. 

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I never left @acmilan

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Aldilà dei numeri il Milan è riuscito nella difficile impresa - perchè operata a metà stagione - di portare uno dei pochi principi del calcio internazionale a San Siro.

Non certo un acquisto che permetterà di dormire sonni profondi nel futuro, ma un giocatore che sa smuovere le folle, un trascinatore che da solo è riuscito a rendere memorabile una stagione fin qui disastrosa.

Un operazione di marketing azzeccata, si potrebbe anche azzardare.  Ibrahimovic a Milano - sponda rossonera - è già leggenda.

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