Ci sono alcuni club che non hanno ancora rinunciato all'idea di una Superlega europea. Florentino Perez, presidente del Real Madrid, ricorda come il tennis mostri la via da seguire, perché i numeri del calcio sono impietosi.
Il presidente del Real Madrid Florentino Perez ha riaffermato l'impegno del suo club per una Super League europea (ESL), affermando che il calcio, nella sua forma attuale, è «malato».
Vale la pena ricordare che il Real è stato uno dei 12 club europei 'ribelli' a firmare per la Super League, nell'aprile del 2021. Progetto poi fallito sul nascere in seguito alle forti proteste dei tifosi inglesi, che avevano portato i club di Premier League a ritirare la loro adesione al gruppo dei 'ribelli'.
Nonostante ciò, Real, Barcellona e Juventus devono ancora abbandonare formalmente il progetto. «Per risolvere un problema, bisogna iniziare a riconoscere che c'è un problema», ha detto Perez. «E il nostro amato sport è malato».
In occasione dell'assemblea generale del Real Madrid, il presidentissimo ha detto che le future generazioni di tifosi si stanno concentrando su diversi tipi di intrattenimento, facendo un paragone con il tennis e volendo dimostrare così le inadeguatezze del calcio.
Il tennis come modello da seguire
«Nadal e Federer si sono affrontati 40 volte in 15 anni. Finora Nadal e Djokovic si sono affrontati 59 volte in 16 anni. È una noia? Questi scontri storici hanno fatto crescere il tennis nel suo complesso», ha detto Perez.
«Nel calcio le cifre sono sbalorditive. Risulta che abbiamo giocato contro il Liverpool, una squadra storica, solo nove volte in 67 anni. E solo tre volte a Madrid. Abbiamo giocato contro il Chelsea solo quattro volte nella storia delle coppe europee».
Monopolio UEFA
Intanto, come ricordato dal numero 1 del Real, è in corso presso la Corte di Giustizia Europea un caso che a dicembre dovrà emettere una sentenza provvisoria per stabilire se l'organo di governo europeo Uefa debba essere autorizzato ad avere il monopolio sull'organizzazione delle competizioni europee per club.
Perez, ha anche voluto affermare che la 'Super League' non significherebbe, la morte dei campionati nazionali. «Il formato della Super League non sarà mai un ostacolo che impedirà un dialogo costruttivo e libero per affrontare i gravissimi problemi del calcio europeo. Problemi che dobbiamo risolvere con urgenza», ha dichiarato.
Ceferin: «La Super League europea non si farà»
Lo ha già ribadito in diverse occasioni, ed è tornato a farlo lunedì, in occasione di un congresso a Roma sul calcio: «Credo che abbiamo parlato anche fin troppo a lungo della Super lega, per me non è un problema che esiste più. Mi è stato detto cosa è successo ieri, questo ha dimostrato ancora una volta che l'idea è chiudere tutto, che non si giochi con club minori e che tutto il modello europeo dovrà cambiare. Sarebbe un errore enorme e non voglio più parlarne», così Aleksander Ceferin, presidente della UEFA.
«Il problema principale è la globalizzazione, un club del mio paese, la Slovenia, è già più piccolo di un club italiano. Con il FairPlay finanziario e la nuova regolamentazione stiamo cercando di colmare il divario. Non possiamo pensare di riuscire a eliminarlo del tutto, ma tra le leghe che vogliono regolamentazioni più ferree e quelle che vorrebbero un sistema più leggero stiamo raggiungendo un accordo», ha chiosato il numero 1 del calcio europeo.