Allegri e la Juventus hanno vinto la Coppa Italia. Il coach dei bianconeri è risultato estremamente nervoso durante la partita, tanto da farsi espellere dall'arbitro. Anche al momento delle interviste il tecnico ha perso le staffe nei confronti del direttore di «Tuttosport».
Hai fretta? blue News riassume per te
- La Juventus ha vinto la Coppa Italia battendo l'Atalanta per 1-0.
- Massimiliano Allegri ha così conquistato il 14esimo trofeo sulla panchina dei bianconeri.
- Il tecnico della Juve ha perso le staffe durante la partita, pagando con l'espulsione.
- Anche al termine della sfida, dopo aver festeggiato, ha insultato e minacciato il direttore di un noto quotidiano sportivo italiano, come ha scritto lo stesso giornalista il giorno seguente.
La sua Juventus vince battendo l'Atalanta per 1-0. Lui perde la testa e viene espulso per proteste. Nonostante la Coppa Italia vinta all'Olimpico, con ogni probabilità, Massimiliano Allegri sembra lascerà la panchina dei bianconeri.
«Se non sarò più io l'allenatore, lascio una Juve forte. Poi la società farà le sue valutazioni», le prime parole del tecnico livornese dopo aver sollevato il suo 14esimo trofeo.
A chi gli chiede se nei festeggiamenti finali ci fosse polemica nei confronti del direttore sportivo Giuntoli ha spiegato: «Non è successo assolutamente nulla, stavo solo festeggiando con la squadra. Io provo rispetto per la società, per gli uomini».
Poi, ricorda quando sia pesante la responsabilità di allenare la squadra italiana che ha vinto più scudetti di tutte le altre. «La Juventus è vincere, tutto si racchiude in questa frase. I miei ragazzi hanno regalato una gioia a società, tifosi e a me. Sono contento della serata, vincere non è facile, ma fa parte del DNA di questa squadra».
La palla era diventata di piombo per i suoi giocatori
Allegri fa poi un passo indietro ripercorrendo una stagione a due velocità con la prima parte di campionato che aveva solo illuso i tifosi di poter competere per lo Scudetto.
«Dal 5 marzo, invece, sono passati tre mesi duri - ha detto Allegri - la palla diventa di piombo qui. Ma i ragazzi hanno avuto le spalle larghe. Hanno fatto quello che dovevano: entrando in Champions e vincendo la Coppa Italia».
Poi le ultime parole che suonano quasi come un addio: «Sono contento di far parte di questa gloriosa società, sono stato qui otto anni e devo solo ringraziare. Alla Juventus si festeggia stasera, ma da domani la Juve deve prepararsi per vincere di più».
Allegri insulta e minaccia il direttore di «Tuttosport»
Poi, il microfono passa al direttore del quotidiano sportivo italiano «Tuttosport» e lì, dopo la calma apparente, il tecnico di Livorno ritorna a farsi burrascoso.
Come scrive oggi lo stesso Guido Vaciago, direttore del foglio italiano, «Allegri, evidentemente alterato, si stava sottoponendo all'ultima incombenza mediatica».
Giova ricordare che su tutti i quotidiani sportivi italiani, «Tuttosport» con sede a Torino, è quello che segue con più attenzione la squadra del capoluogo piemontese.
«Direttore di m***a! Sì, tu direttore di m***a. Scrivi la verità sul tuo giornale, non quello che ti dice la società! Smettila di fare le marchette con la società», scrive Vaciago sull'edizione di giovedì a proposito dello scambio con Allegri, che poi, a detta del giornalista, lo avrebbe strattonato e spinto, gridando: «Guarda che so dove venire a prenderti. So dove aspettarti. Vengo e ti strappo tutte e due le orecchie. Vengo e ti picchio sul muso. Scrivi la verità sul giornale e altre amenità del repertorio della rissa da bar».
«L'insulto al limite ci può stare, la minaccia no»
Vaciago, nel suo editoriale, cerca di analizzare il momento, senza esimersi dal biasimare il comportamento di Allegri: «Nel confronto ci può stare tutto, perfino l'insulto al limite, ma la minaccia no. La minaccia è vile, intimidatoria e pure pericolosa, in un mondo dove la possibilità che qualcuno si prenda la briga di metterla in pratica rischi sempre di trovarlo».
Infine, si sofferma sulla nodo della «verità», sollevata dal tecnico.
«La verità, noi di Tuttosport, l'abbiamo sempre scritta e la scriveremo sempre, insieme alle nostre opinioni, che possono piacere o non piacere (esattamente come il gioco di Allegri), ma restano tali e le esprimiamo con educazione, senza spintoni e restando aperti al dialogo con chiunque voglia contraddirle. Con educazione e senza spintoni, ovviamente».