Recarsi al ritiro con una Ferrari, far arrivare il proprio parrucchiere durante gli Europei e postare su Instagram le foto di una cena a base di bistecche dorate dopo il torneo? È possibile per gli uomini, ma la realtà delle donne è molto diversa.
La giocatrice classe '99 e capitano della nazionale Lia Wälti, titolare inamovibile dell'Arsenal, ha commentato così sull'«Aargauer Zeitung» la sua situazione finanziaria: «Otterrei uno stipendio migliore se facessi un lavoro d'ufficio ben retribuito».
Eppure è una delle ragazze più pagate della nazionale. Solo l'attaccante del PSG Ramona Bachmann e Ana-Maria Crnogorcevic, del Barcellona, sono probabilmente meglio pagate di Wälti.
La calciatrice Alexia Putellas, compagna di squadra di Crnogorcevic al Barça, guadagnerebbe l'equivalente di circa 30'000 franchi svizzeri al mese. Sono effettivamente un sacco di soldi per vivere. Ma nel calcio maschile si è a un altro livello. «Come si può dire a un giocatore che lo si vuole e poi non offrirgli nulla? Incredibile», sono state le parole di Pogba dopo che il Manchester United gli aveva fatto un'offerta dell'equivalente di circa 356'000 franchi a settimana la scorsa estate.
Oltre alle calciatrici già citate, molte altre ragazze giocano nella nazionale svizzera, e guadagnano tra i 2'000 e i 3'000 franchi al mese. Un lavoro da studente ben retribuito può essere meno divertente, ma a fine mese il bilancio economico è molto simile. Non sorprende quindi che molte calciatrici vivano in appartamenti condivisi con le compagne di squadra. In qualche modo devono pur sbarcare il lunario.
A malapena denaro per studiare
Géraldine Reuteler ad esempio, la più giovane giocatrice della storia della Nati con la convocazione agli Europei 2017, gioca per l'Eintracht Francoforte. Oggi ha 23 anni e può vantare 43 partite con la maglia della nazionale. Non si aspetta che le donne siano pagate quanto i loro colleghi maschi. Dopo tutto, il calcio maschile porta molto più denaro ai club attraverso la vendita dei biglietti, i proventi televisivi e i contratti di sponsorizzazione. Tuttavia, ritiene ingiusto che i migliori giocatori uomini possano guadagnare 100 volte più delle donne nello stesso club: «Facciamo lo stesso lavoro per lo stesso datore di lavoro», ha affermato Reuteler.
Anche Rachel Rinast dell'FC Colonia dice che il denaro è appena sufficiente per vivere, non può permettersi di mettere nulla da parte. È quindi chiaro che la maggior parte delle calciatrici deve iniziare a pensare al futuro durante la propria carriera. Rinast, ad esempio, ha conseguito una laurea per diventare docente di tedesco. Coumba Sow, invece, ha a malapena i soldi per seguire il suo corso di corrispondenza per una formazione in ambito sociale.
Verso la parità di retribuzione
La parità di retribuzione è lontana anni luce nel calcio. Ma la Swiss Football League non ha appena equiparato i premi delle nazionali? Sì, questo è un passo importante fatto nella giusta direzione. Ma questi bonus ricevuti in nazionale non devono essere confusi con i salari. Per i giocatori della Nati, i bonus non sono altro che una paghetta - per non dire noccioline - mentre per una giocatrice come Coumba Sow possono fare la differenza, potendoli usare per finanziare i suoi studi. La situazione della centrocampista è comunque molto lontana dal vivere nel lusso.
Record di spettatori
Il Campionato Europeo potrebbe aiutare alcuni a ripensarci. Il fatto che nessuno voglia guardare il calcio femminile è semplicemente falso. Il Barcellona ha disputato la Champions League al Camp Nou davanti a più di 90'000 spettatori e l'ultima partita amichevole della nostra nazionale femminile è stato seguita da 10'022 tifosi al Letzigrund. Il match è stato trasmesso in diretta anche in televisione e in rete.
Un vero e proprio festival del calcio femminile è previsto anche per il Campionato Europeo in Inghilterra. Quando la nazionale giocherà la partita inaugurale contro l'Austria il 6 luglio, non ci saranno molti posti vuoti nell'Old Trafford, uno stadio di 74'140 posti.
È molto importante dove si giocano le partite. Per fare un esempio, forse ci sarebbero qualche migliaio di tifosi in più anche a seguire le partite dell'FCZ femminile se si giocasse al Letzigrund e non all'Heerenschürli, uno stadio di seconda categoria fuori dal centro di Zurigo.
I prossimi campionati europei potrebbero cambiare le cose.