Michel Platini, ex genio del calcio, capitano della Francia, numero 10 della Juventus di Trapattoni, allenatore dei Galletti e presidente dell'UEFA ha compiuto 68 anni.
Una storia fatta di bianco e nero la sua, di luci e ombre, di picchi altissimi seguiti da cadute dantesche. Questa è stata, anche, la vita di Michel Platini, nato a Joeuf, il 21 giugno del 1955.
Genio del calcio
Dopo aver vinto la Coppa di Francia con il Nancy e uno scudetto con il Saint Etienne, nel 1982 venne portato alla Juventus. A Torino, il geniale playmaker francese vinse due titoli di Serie A e una Coppa dei Campioni. I suoi passaggi erano sempre calibrati, precisi tanto che gli fu assegnato il Pallone d'Oro per tre anni di fila, dal 1983 al 1985. Con la Francia ha vinto il Campionato europeo del 1984 e per un certo periodo Platini è stato uno dei più grandi giocatori del mondo. Poi, tre anni dopo, quando aveva appena compiuto 32 anni, Le Roi abdicò e decise di smettere i panni del calciatore per indossare quelli di allenatore.
«Non correva molto come Cruyff e non dipendeva dal suo fisico, ma mi piaceva il fatto che fosse il cervello a organizzare le cose in campo. Era un giocatore che usava la testa in senso lato. Il modo in cui ha brillato con la Francia e la Juventus, e la sua capacità di battere i calci di punizione, lo hanno reso il più grande calciatore europeo degli anni '80», disse di lui Pelè.
Allenatore senza passato e senza futuro
Un anno dopo aver smesso i panni di calciatore la federazione francese, vista la sua statura calcistica, gli affida addirittura la guida della Nazionale. Da subito. La squadra esce dal campionato europeo del 1992 al primo turno e lui si dimette.
In giacca e cravatta, bianco e nero
Da qui inizia la terza carriera di Platini nell'amministrazione del calcio. È stato co-presidente del comitato organizzativo della Coppa del Mondo di calcio del 1998 in Francia, poi, sostenitore di Sepp Blatter, quando il vallesano assunse la presidenza della FIFA nel 1998.
Platini è diventato vicepresidente della Federcalcio francese nel 2001 e ha ottenuto la sua prima importante vittoria politica quando ha assunto la guida dell'UEFA nel 2007. Per anni è sembrato il successore designato di Blatter. Sotto Platini, la ricchezza dell'UEFA è cresciuta in modo esponenziale. La Champions League è uno dei marchi sportivi più importanti al mondo.
Poi, nel 2015 è iniziata la discesa. L'8 ottobre Platini è sospeso provvisoriamente, poi, a dicembre arriva la stangata: lui e Blatter sono stati entrambi riconosciuti colpevoli di violazioni dell'etica e interdetti di operare nel mondo dello sport fino al 2023. Il francese è coinvolto anche in uno scandalo del calcio greco, e altre vicende ancora.
Nel 2018, Platini ha dichiarato che il sorteggio della Coppa del Mondo 1998 è stato truccato per garantire che Francia e Brasile non potessero affrontarsi fino alla finale se entrambe le squadre avessero vinto i loro gironi.
«Non ho alcun rimpianto», ha dichiarato l'ex presidente, allenatore e capitano al quotidiano L'Equipe nel 2014.
Michel Platini ha saputo regalare agli amanti del calcio alcune delle giocate più geniali, pagine di arte pallonara eccelsa. Allo stesso tempo ha però anche consegnato ai libri di storia alcune delle pagine più brutte di questo sport.