Sul mercato Si esalta, vince, parte e brucia i ponti. Dove sarà il futuro di Conte?

bfi

27.3.2023

Antonio Conte 
Antonio Conte 
KEYSTONE

Antonio Conte non è più l'allenatore del Tottenham. Il leccese vorrebbe tornare in Italia, ma vi sono diversi argomenti per pensare che un suo ritorno in Serie A sia veramente improbabile.

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Arrivata la notizia - già da giorni nell'aria - del divorzio con il Tottenham, Antonio Conte si aggiunge alla lista dei tecnici di lusso senza lavoro in cerca di una panchina.

Dopo la morte degli amici Ventrone, Mihajlovic e Vialli, in seguito ai suoi problemi di salute, il tecnico italiano ha fatto capire a più riprese di voler far rientro in Italia.

Distruttore di ponti

Antonio Conte vanta uno dei palmares più importanti d'Europa, sia da giocatore che da allenatore, ma bisogna pure riconoscere che il leccese è anche bravo a bruciare i ponti.

I trofei vinti da Conte in veste di allenatore
I trofei vinti da Conte in veste di allenatore

La sua ultima sfuriata all'indomani del pareggio per 3-3 del Tottenham contro il Southampton è stata spettacolare, tanto da non risparmiare nessuno. Difficile immaginare un suo ritorno al Tottenham a breve-medio termine. Alla Juventus, all'Inter e al Chelsea il filone è stato simile. Nel 2014, alla guida della Juve, l'italiano paragonò la strategia di trasferimento della Juventus ad «entrare in un ristorante da 100 milioni di euro con soli 10 euro». Abbandonerà 10 giorni prima del ritiro precampionato. All'Inter, Conte si lamentò del fatto che il club avesse ingaggiato giocatori da «Sassuolo e Cagliari». Nel 2018 accusò il Chelsea di «mancanza di ambizione», affermando che il club londinese non spendeva abbastanza soldi.

Tratti distintivi di un passaggio di Antonio Conte in un determinato club: arriva, migliora sensibilmente all'inizio, di solito vince un trofeo, diventa scontento, fa uno sfogo pubblico e se ne va bruciando i ponti. Non è mai rimasto più di tre stagioni in un club e, data la natura delle sue partenze dai club precedenti, non è probabile che venga riaccolto.

Le opzioni italiane

Se volesse davvero rimanere in Italia, pochi sono i club che potrebbero permettersi il suo ingaggio: anzi, il 53enne dovrebbe rinunciare a dei contratti faraonici.

Un ritorno alla Juventus era stato ventilato nell'estate del 2019, ma l'allora presidente Andrea Agnelli aveva posto il veto per le modalità del suo abbandono cinque anni prima. Il percorso verso la Juventus sembra ora un po' più probabile, considerando che Agnelli non c'è più. Tuttavia, con Allegri che sta lentamente risollevando le sorti del club, e un contratto molto remunerativo che costerebbe al club decine di milioni di euro in caso di licenziamento, è improbabile che Conte approdi a Torino. 

Conte ha lasciato l'Inter nell'estate del 2021 a causa del peggioramento della situazione finanziaria del club e della mancanza di soldi per fare la voce grossa in Europa. Non è cambiato nulla in questo senso e quindi l'Inter è probabilmente da escludere.

Il Milan invece, si trova in una situazione finanziaria migliore, ma i nuovi proprietari del club, il RedBird Capital, stanno seguendo la stessa linea di prudenza finanziaria che ha caratterizzato l'era di Elliott Management, e quindi è possibile che il leccese si lamenterebbe della mancanza di fondi per dei trasferimenti importanti.

Il Napoli difficilmente si libererà di Luciano Spalletti, con il primo scudetto in 33 anni a portata di mano e il potenziale di una doppietta Serie A-Champions League.

La Roma sembra essere alle strette con José Mourinho, in quanto la società giallorossa non pare per ora disposta a soddisfare le ambizioni di mercato del portoghese. Improbabile perciò che i Friedkins concedano a Conte ciò che ora non danno allo Special One.

O si ridimensiona oppure torna a fuori casa

Dunque, se la reputazione di Conte rimane alta, sta diventando sempre più un allenatore senza molte opzioni. Forse un trasferimento nella Liga o in Bundesliga potrebbe rappresentare un'alternativa. Ma se l'ex tecnico di Tottenham, Chelsea, Inter, Juventus e della Nazionale italiana dovesse davvero decidere di rimane nel Bel Paese, sarà allora costretto a ridimensionare le sue ambizioni personali.