I primi passi all'Inter Yann Sommer: «Non prendo tutte le critiche con la stessa serietà»

Di Roman Müller & Martin Abgottspon

2.9.2023

Per la prima volta dopo il suo trasferimento all'Inter, Yann Sommer parla in dettaglio del suo arrivo e di come si è ambientato in Italia. Rivela cosa rende l'atmosfera a San Siro così speciale e perché non dà lo stesso peso a tutte le critiche.

Yann Sommer all'Inter
Yann Sommer all'Inter
blue Sport

Di Roman Müller & Martin Abgottspon

Il debutto di Yann Sommer all'Inter è stato un successo. Nella prima partita di campionato e nella vittoria per 2-0 contro il Monza, lo svizzero è dovuto intervenire solo due volte e non ha subito gol.

Anche nella seconda partita contro il Cagliari, il portiere della Nati ha mantenuto un bilancio pulito. Un inizio perfetto.

Ma nonostante i suoi successi sportivi, Yann Sommer deve ancora abituarsi a Milano. Soprattutto alla lingua. «È la prima volta che gioco in un Paese dove si parla una lingua diversa», ha dichiarato Sommer in una tavola rotonda con i media.

Nonostante le barriere linguistiche, però, si sente già a suo agio a Milano. «Il club mi ha reso le cose molto facili e la squadra mi ha accolto molto rapidamente», aggiunge. Dal punto di vista linguistico, Sommer ha già fatto progressi. «Capisco molte cose, anzi capisco quasi tutto». Tuttavia, si è già iscritto a un corso di lingua per migliorare ulteriormente il suo italiano nelle prossime settimane.

Ecco la trascrizione dell'intervista video in tedesco sottotitolata in italiano, che trovate in apertura di questo articolo.

Come è stato finora il suo inserimento all’Inter?

È andato molto bene. Chiaro ci sono differenze. Per me è tutto nuovo, nuovi stadi, nuova città. Ci vogliono alcuni giorni per abituarsi, per capire chi fa che cosa, e chi è responsabile di che cosa. Per me poi cambia anche la lingua. Il club mi ha aiutato molto per farmi intergrare subito. Tutti quelli che conoscono Milano sanno che è una gran bella città. Ci sono club ovunque, quindi per il divertomento non mi preoccupo. Ma è chiaro che ci vuole tempo per organizzare la vita privata e per far sì che le cose funzionino come prima.

Come sono le sue conoscenze della lingua italiana?

Capisco bene, quasi tutto quello che si dice. Nel parlare ho ancora qualche difficoltà. Faccio un corso per imparare più in fretta. Va veloce. Ho già un paio di conoscenze di base. Le cose più importanti di cui abbiamo bisogno, le so. Funziona per ora, molto bene. Sento parlare italiano tutto il tempo, quindi anche questo aiuta, anche se a volte parlano veloce. Chiaro, è un’altra mentalità. Ma si capisce veloce come funziona.

Come reagisce alle critiche dei media italiani?

Prendo le critiche molto sul serio. Sono molto aperto alle critiche. Ma ovviamente non a tutte. Per esempio, dopo due giorni che ero qua hanno comparato un’amichevole a una partita di Champions League … fa parte del gioco ma… Poi come ogni giocatore nuovo che arriva, ci vogliono un paio di giorni per ambientarsi. Non si sono ancora messi a fuoco tutti dettagli, anche perché ci sono molte altre cose attorno da organizzare. Credo sia importante iniziare bene, con positività con la squadra. Poi si comincia a costruire. Ed è andata bene.

Come ha vissuto finora il tifo allo stadio?

A San Siro il tifo è veramente incredibile. È pazzesco, è molto forte, intenso, emozionante. È per questo che giochiamo a calcio.

I tifosi hanno già scandito il suo nome. Lo ha percepito?

Sì me ne sono accorto. Sono molto concentrato sulla partita, ma sì, l’ho sentito. Mi è piaciuto. Un benvenuto così fa sicuramente piacere.

Avete iniziato con una vittoria per due a zero. Quanto è importante per lei?

È una buona sensazione per la squadra. Quando si finisce una partita senza incassare gol è sempre molto positivo. Vuol dire che abbiamo giocato bene davanti ma anche in difesa. Come nuovo portiere per me è importante. È chiaro, devo ancora imparare un po’ come si spostano i compagni di squadra, cosa si aspetta l’allenatore da me. E sono contento che abbiamo vinto due a zero.