Di prendere sotto gamba l'Ambrì Piotta nonostante i quattro successi in altrettante sfide disputate nella Regular Season l'attaccante del Bienne Damien Brunner non ci pensa proprio. Alla vigilia di Gara-1 abbiamo incontrato lo scorer dei Seeländer per un'intervista esclusiva.
Al termine di una Regular Season contraddistinta da una partenza razzo e un finale un po’ più laborioso Damien Brunner si appresta ad affrontare col suo Bienne una delle rivelazioni di questo campionato: l’Ambrì. Dopo una parentesi in America vissuta con le casacche di Detroit Red Wings e New Jersey Devils ed aver passato quattro anni a Lugano lo sniper zurighese è a poche ore dalla sua prima avventura nei Playoff con la maglia dei Seeländer.
Con un bottino personale di 18 reti e 19 assist in 50 partite è il giocatore più prolifico della sua squadra, secondo solo al Topscorer Toni Rajala.
Damien Brunner, questa stagione è stata sul piano dei punti la migliore da quando sei tornato in Svizzera dopo la parentesi in NHL. Anche gli infortuni ti hanno lasciato stare. Hai cambiato qualcosa nella preparazione?
No. La preparazione estiva l’ho affrontata come sempre, non ho fatto nulla di diverso. L’unico numero che mi interessa riguardo alle mie statistiche è il 50, per le 50 partite che questa volta sono riuscito a disputare. Il resto non è così importante.
Dopo un ottimo inizio di stagione il Bienne ha incontrato qualche problema. Come valuti al momento attuale lo stato della squadra?
Io penso che siamo pronti per la sfida dei Playoff. Abbiamo mostrato un buon gioco nel corso di tutta la stagione, anche quando i punti non arrivavano come forse avremmo meritato. Abbiamo quattro linee equilibrate, e non vediamo l'ora di iniziare.
Dopo 50 partite ecco i Playoff. Ora inizia davvero una nuova stagione?
Sì, decisamente. La Regular Season è importante per trovare l'alchimia, le gerarchie e il flow nella squadra. Come gruppo devi trovare il modo di giocare al meglio nel sistema addottato dall'allenatore e naturalmente qualificarsi per i Playoff.
Ora però tutto ricomincia da zero. Tutto ciò che valeva nella Regular Season ora non esiste più. Ora non si gioca per vincere dei punti, ma solamente per la vittoria. Ciò rende tutto più interessante. Non si può cambiare il sistema di gioco, nei playoff la sfida principale è quella di continuare a fare il tuo meglio avendo a disposizione meno spazio e meno tempo. Il ritmo cambia. Inoltre bisogna stare attenti agli errori, perché in questo periodo della stagione rischiano di costare molto caro.
Nonostante ciò, durante la stagione regolare avete sempre vinto contro l’Ambrì. A questo punto è un vantaggio o può anche rivelarsi uno svantaggio?
No, a questo punto non c’entra più niente. Tutti sanno che ora si riparte da zero. Nella mia carriera ho già vinto una serie contro una squadra che durante la Regular Season ci aveva sempre battuti. Ma mi è successo anche il contrario: uscire nei Playoff contro un avversario dominato nella stagione regolare.
Quali sono i pregi dell’Ambrì?
È una squadra messa in pista molto bene. Gioca con un sistema di gioco che le permette di essere competitiva contro ogni avversario. La prima linea è estremamente forte, guidata secondo me dal giocatore più forte del campionato (Dominik Kubalilk ndr.). I ticinesi possono inoltre contare su un Powerplay letale. È un gruppo che lavora molto duramente, vive di emozioni, grinta e intensità. È una buona squadra.
E quali sono, visti dall’interno, i punti forti del Bienne?
Noi abbiamo un line up molto equilibrato. Possiamo contare su quattro blocchi che possono spingere al massimo, ed è proprio questa caratteristica che cercheremo di sfruttare per imporci.