L'ex stella di NHL e del Davos, Rick Nash, è oggi il direttore generale dei Canada ai Mondiali in corso. In un'intervista al «Blick» racconta dei suoi vecchi amici Arno Del Curto e Andres Ambühl, parlando anche della Nazionale di Patrick Fischer.
La Svizzera ha passato la fase a gruppi come seconda (17 punti), il Canada come primo (19 punti). Gli uomini di Patrick Fischer incontreranno così la Germania ai quarti di finale, mentre i rappresentanti della foglia d'acero se la vedranno con la Slovacchia.
Ai Mondiali si sono anche ritrovati tre vecchi amici, il cui legame è nato in Svizzera e più precisamente a Davos. Si tratta di Arno Del Curto, Andres Ambühl e Rick Nash.
È proprio al canadese, oggi direttore generale della sua Nazionale, che il «Blick» ha chiesto delle due superstar rossocrociate.
Giova ricordare che il leggendario Arno Del Curto ha servito sulla panchina della sorprendente Austria, capace di recuperare uno svantaggio di 6 a 1 al Canada per poi perdere ai supplementari.
Andres Ambühl, recordman mondiale, a 40 anni non smette di stupire con i suoi 5 assist in 7 partite, solo due in meno di Roman Josi che guida la classifica del torneo in questa specialità.
Rick Nash, colui che arrivò a Davos durante i lockout del 2005 e del 2012, ha giocato più di 1'000 partite in NHL, vincendo con la sua Nazionale due ori olimpici e uno mondiale.
Ambühl ha un anno in più di Nash e sta ancora giocando, mentre il canadese hai chiuso la sua carriera sei anni fa. «Non posso credere che stia ancora giocando», riferendosi all'ala 40enne.
A proposito di Del Curto ricorda che è sempre ancora «un buon motivatore ed è tatticamente valido. Inoltre ha ancora una grande passione per l'hockey su ghiaccio. È divertente rimanere in contatto con lui».
E come vede la Svizzera l'ex star della NHL? «Gli svizzeri e la loro cultura avranno sempre un posto privilegiato nel mio cuore. Ho visto tutte le loro partite. È un'ottima squadra, ben allenata e affiatata. Sarà una sfida difficile, se dovessimo incontrarci di nuovo», ha aggiunto l'oggi dirigente, che ammette la grossa pressione sulle spalle della sua Nazionale.
«Per il Canada c'è sempre e solo un obiettivo: l'oro. Solo l'oro può soddisfarci. È con questo che siamo cresciuti».