Il 23enne Kelvin Kiptum, domenica a Chicago, ha frantumato il record mondiale di maratona maschile, vincendo in 2 ore e 35 secondi e battendo il precedente record del connazionale Eliud Kipchoge di oltre 30 secondi.
Hai fretta? blue News riassume per te
- Il record maschile sulla distanza della maratona apparteneva, fino a domenica, 8 ottobre 2023, al keniano Kipchoge con il tempo di 2:01:09.
- A Chicago, il connazionale Kiptum, ha fermato il cronometro a 2 ore e 35 secondi. Nuovo record del mondo.
La lunghezza ufficiale di una maratona, 42'195 metri è stata fissata per la prima volta ai Giochi Olimpici di Londra del 1908. Allora, fu l'americano Johnny Hayes ad imporsi con il tempo di 2 ore 55 minuti e 18 secondi.
Ieri, a Chicago, il keniota Kelvin Kiptum ha corso la distanza in 2 ore e 35 secondi, infrangendo il record mondiale del connazionale Eliud Kipchoge -stabilito a Berlino nel 2022 con un tempo di 2 ore 1 minuto e 9 secondi.
Il recordman, o superman che dir si voglia, ha salutato e lanciato baci agli spettatori prima di alzare le braccia al cielo quando ha tagliato il traguardo.
«Mi sento molto felice. Il record del mondo non era nei miei pensieri oggi», ha detto al termine della sua gara strappa applausi.
«Quando ho visto il tempo davanti a me, mi sentivo bene, e forse, grazie a quel po' di adrenalina, mi sono detto: magari posso chiudere sotto le 2 ore».
Non ce l'ha fatta Kiptum, ma ci è andato molto vicino. «Sapevo che un giorno sarei diventato un detentore del record del mondo».
Kiptum ha superato di tre minuti e 27 secondi il connazionale Benson Kipruto, mentre terzo, si è classificato il belga Bashir Abdi. È stata la terza vittoria del giovane keniano in altrettante gare: ha vinto al suo debutto lo scorso dicembre a Valencia e poi di nuovo, la maratona a Londra, in aprile.
La sua straordinaria corsa ha ridotto di oltre tre minuti il precedente record della maratona di Chicago, stabilito dal keniota Dennis Kimetto nel 2013. Prestazione, che avvicina l'essere umano alla possibilità di correre i 42 km e 195 metri in meno di due ore. Impensabile, fino a qualche decennio fa.
Genesi dei record del mondo
Nel 1908 fu lo statunitense Johnny Hayes a vincere la maratona olimpica in 2 ore 55 minuti e 18 secondi, stabilendo il primo record del mondo sulla distanza ufficiale.
Cinque anni dopo, l'inglese Harry Green, terminerà la gara per la prima volta sotto le 2 ore e 40 minuti, chiudendo in 2:38:16. Per trovare il nuovo record del mondo, sotto le due ore e mezza, doppiamo fare un salto avanti di 12 anni: era il 12 ottobre 1925 quando Albert Michelsen fermò il cronometro a 2:29:01.
Correre sotto la soglia delle 2 ore e 20 minuti, per la prima volta, è un'impresa riuscita all'inglese Jim Peters, nel 1953, quando chiuse in 2:18:40. Nel 1967 l'australiano Derek Clayton scese invece per la prima volta sotto le due ore e 10 minuti (2:09:36).
Da lì in avanti gli uomini della maratona hanno rosicchiato minuto dopo minuto, secondo dopo secondo, abbassando il record precedente quasi fosse la soglia dell'impossibile.
Nel 1999, il marocchino Khalid Khannouchi fermò l'orologio a 2:05:38, mentre 9 anni dopo, fu l'etiope Haile Gebrselassie, a tagliare il traguardo e stabilire il nuovo record del mondo in 2 ore 3 minuti e 59 secondi.
A Berlino, nel 2018, il keniano Eliud Kipchoge, chiuse in un tempo che pochi anni prima sembrava essere pura divagazione fantascientifica: 2:01:39.
Ieri, Kiptum, ha sfondato il muro dell'eresia: qualcuno, presto o tardi, scenderà sotto le due ore.