Guerra Ucraina: l'impressionante collezione d'arte di Abramovich sfugge alle sanzioni, ecco perché

SDA

22.9.2023 - 19:06

Roman Abramovich in una foto d'archivio.
Roman Abramovich in una foto d'archivio.
KEYSTONE

Da lontano sembra uno dei tanti magazzini dimenticati lungo le rive del Tamigi nel sud di Londra ma in realtà dietro i grandi cancelli e la porta d'acciaio si nasconde un tesoro dell'arte mondiale.

Keystone-SDA

Si tratta della collezione privata formata da centinaia di quadri e accumulata negli anni dall'oligarca russo Roman Abramovich, a lungo patron del Chelsea fino alla vendita del club inglese, e dalla sua ex moglie, Dasha Zhukova, che veniva valutata in quasi un miliardo di dollari nel 2018 – 963 milioni di dollari per l'esattezza (poco più di 900 milioni di euro) – ed è ora finita al centro di un'inchiesta giornalistica pubblicata dal quotidiano britannico Guardian.

«Con questi capolavori ci si può riempire un museo. Non è la volgare collezione di un nuovo ricco, dimostra un ottimo gusto», è il commento fatto da Andrew Renton al giornale, professore della University of London e curatore di mostre di fama internazionale.

Come si hanno avute tutte queste informazioni?

I dettagli sui 367 pezzi di questa galleria «segreta», ben custoditi in un magazzino-fortezza nel quartiere di Vauxhall e al sicuro dalle sanzioni contro gli oligarchi russi introdotte dopo l'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe di Mosca, sono venuti alla luce grazie ai cosiddetti «Oligarch Files».

Cioè grazie alla raccolta di informazioni riservate proveniente dal fornitore di servizi finanziari offshore MeritServus, con sede a Cipro, analizzata in collaborazione con il Progetto di giornalismo investigativo sulla criminalità organizzata e la corruzione (Occrp) e altri media internazionali.

Ingenti fondi trasferiti ai figli

Il Guardian è stato uno dei protagonisti di questa ricerca e già lo scorso gennaio aveva rivelato come la proprietà di 10 trust offshore super-riservati di cui Abramovich era l'unico beneficiario, contenenti beni per miliardi di dollari, fosse stata trasferita ai suoi figli poco prima che iniziasse l'attacco di Mosca per evitare la scure delle sanzioni del Regno Unito e dell'Ue poi calata sul magnate.

Qualcosa di simile è accaduto, stando ai documenti riservati, col trust che controlla i capolavori artistici al sicuro nella capitale britannica: per evitare ogni intervento delle autorità.

Ma perché il «tesoro» sfugge alle sanzioni?

Zhukova, titolare di passaporto americano (oltre a quello russo) e risposatasi nel 2019 con l'armatore greco Stavros Niarchos, ne ha acquisito il 51%, mentre all'ex marito è rimasto il 49%.

Dato che l'oligarca non ne controlla più la quota di maggioranza il tesoro artistico non è stato intaccato.

I migliori pittori di tutti i tempi

Il tour virtuale compiuto dal Guardian ha permesso di individuare all'interno della collezione capolavori dei più grandi maestri russi, europei e americani, come opere di Monet e Mondrian, Matisse e Picasso.

Ci sono poi i modernisti russi, fra cui Natalia Goncharova e Véra Rokhlina, un campione di tele surrealiste di Magritte e un'ampia selezione di opere astratte.

Tra i contemporanei spiccano i dipinti di Lucian Freud, come 'Benefits Supervisor Sleeping' comprato dall'ex patron del Chelsea nel 2008 all'asta da Sotheby's a New York sborsando 33,6 milioni di dollari, di Francis Bacon, Paula Rego, Frank Auerbach e David Hockney.

La love story tra i due è finita qualche anno fa

Del resto la storia d'amore tra Roman e Dasha era nata all'insegna dell'arte: la proposta di nozze era arrivata in occasione dei 27 anni della figlia del petroliere Alexander Zhukov e di Yelena Zhukova (scienziata in pensione e secondo il gossip nuova 'fiamma' del 92enne magnate dei media Rupert Murdoch) diventata imprenditrice, collezionista e protagonista del jet set, che erano stati festeggiati con l'inaugurazione in grande stile di un nuovo centro di arte contemporanea a Mosca, il Garage Museum.

Le loro vite si sono poi divise nel 2017, lei ha scelto gli Usa dove erano nati i due figli della coppia e lui in seguito al conflitto ha dovuto dire addio alla realtà russa di Londongrad nel Regno Unito contando sul suo cruciale secondo passaporto israeliano.

Resta comunque il legame nascosto dietro i cancelli del magazzino lungo il Tamigi che cela una collezione così ricca di opere da fare invidia alle gallerie pubbliche.