Guerra in Ucraina Zelensky in difficoltà spinge per i nuovi aiuti con i senatori degli Stati Uniti

SDA

5.12.2023 - 19:29

Zelensky ha deciso di rivolgersi al Senato americano, dove i democratici detengono ancora la maggioranza. (Foto d'archivio)
Zelensky ha deciso di rivolgersi al Senato americano, dove i democratici detengono ancora la maggioranza. (Foto d'archivio)
Keystone

Volodymyr Zelensky torna, virtualmente, a Washington nel momento più delicato per il futuro della guerra in Ucraina, con il Congresso americano spaccato sugli aiuti a Kiev e l'allarme della Casa Bianca sul rischio che, senza i fondi Usa, la Russia prevarrà.

Keystone-SDA

Quasi un anno fa il presidente ucraino era andato di persona nella capitale americana ed era salito a Capitol Hill per rivolgere l'ennesimo appello a sostenere il suo esercito contro l'invasore russo e nella battaglia per la democrazia.

Ma in questi dodici mesi lo scenario è completamente cambiato: la guerra a Gaza ha messo in ombra quella in Ucraina, la Camera USA è in mano ai repubblicani ostili agli «assegni in bianco» a Kiev e, con le elezioni presidenziali che si avvicinano, Joe Biden ha meno margini di manovra dello scorso anno.

La posta in gioco è moto alta

Non a caso, Zelensky ha deciso di rivolgersi al Senato, dove i democratici detengono ancora la maggioranza, in un briefing a porte chiuse e super segreto alla presenza del segretario di Stato Antony Blinken, il segretario alla Difesa Lloyd Austin e la direttrice dell'intelligence Usa Avril Haynes.

Un parterre che indica quanto la questione stia a cuore all'amministrazione americana e quanto sia alta la posta in ballo.

Inefficace la mossa di Biden per far votare i fondi per Kiev?

Dopo aver destinato circa 70 miliardi in supporto militare, umanitario e finanziario all'Ucraina dall'inizio dell'invasione di Mosca, lo scorso ottobre Biden ha chiesto al Congresso di approvare un altro ambizioso pacchetto di aiuti da 106 miliardi di dollari, nel quale sono compresi non solo i fondi a Kiev ma anche a Israele e per la gestione della crisi dei migranti. U

na mossa, quella di riunire in un unico voto le tre emergenze, voluta dal presidente democratico per aggirare l'opposizione dei repubblicani ma che si sta rivelando inefficace.

Da una parte, i repubblicani della Camera vogliono usare gli aiuti all'Ucraina come merce di scambio per introdurre nel pacchetto misure anti-immigrati sempre più dure. Dall'altra, i democratici non accetteranno mai di votare una legge che prevede una quasi totale chiusura delle frontiere meridionali.

Voto entro la fine dell'anno?

Non solo, ci sono divisioni anche all'interno del Grand old party tra chi, come il leader della minoranza al Senato Mitch McConnell, vuole continuare a sostenere Zelensky e chi, come il trumpiano Matt Gaetz, che in nome del principio dell'America First ritiene che il denaro destinato a Kiev deve essere reindirizzato sulle emergenze interne e accusa l'Europa di essersi adagiata sugli allori americani.

Riuscirà il Congresso ad approvare il nuovo pacchetto entro la fine dell'anno?

Difficile, visto lo stato dei negoziati e le enormi distanze tra le parti. Secondo la Casa Bianca, in mancanza di nuovi aiuti a Kiev c'è il fortissimo pericolo che lo zar trionfi e il conflitto si allarghi ad altri Paesi europei con conseguenze inimmaginabili per gli Stati Uniti e gli alleati.