GiustiziaAttacco alla Manor, la difesa: «Non è terrorismo, è tutto nella sua testa»
Swisstxt / Red
1.9.2022
Dalle 13.00 di giovedì gli avvocati della 29enne di Vezia hanno tentato di difendere l'imputata, definendola una bugiarda e delineando le sue rivendicazioni terroriste come «pure farneticazioni».
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01.09.2022, 17:40
01.09.2022, 22:29
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Gli avvocati Daniele Iuliucci e Simone Creazzo, ricorda la RSI, hanno portato in aula diversi argomenti.
Prima di tutto, l'aggressione non avrebbe provocato terrore. «Dalla Manor nessuno è scappato e nessuno lo ha definito un attacco terroristico», ha detto Iuliucci.
Secondo lui, è stata la presa di posizione della Polizia federale - che in un tweet poche ore dopo i fatti ipotizzato che si trattasse di terrorismo - a scatenare il clamore mediatico internazionale.
È stato anche contestato il fatto che la giovane abbia seguito un percorso di radicalizzazione. «Non si capisce neppure se si sia davvero convertita», hanno affermato.
Per la difesa non è una terrorista, «è tutto nella sua testa»
I legali hanno evidenziato come l'attacco sia legato unicamente alle turbe psichiche della donna, spinta «da immaginari combattenti islamici», in quanto il movente jihadista «è solo nella sua testa».
Le sue dichiarazioni non sarebbero credibili perché sostiene di praticare l'islam ma il maiale rientra nella sua alimentazione e si è prostituita. Avrebbe parlato a lungo con un combattente islamico inesistente e sostiene anche di aver pensato a attacchi a Roma e New York.
Non aveva preso le medicine
Per la difesa la procura federale ha sbagliato a prendere la confessione della 29enne in maniera acritica, visto che la giovane aveva ripetutamente mentito.
Non è una pericolosa terrorista, per i legali sono «pure farneticazioni»: l'imputata, al momento dell'attacco, non prendeva le sue medicine da due settimane, e questo ha portato all'aggressione.
I difensori, riporta l'emittente di Comano, hanno concluso affermando che «definire l’aggressione della Manor un attacco terroristico è irrispettoso per chi il terrore lo ha vissuto davvero», facendo riferimento agli attentati a Parigi nel 2015.
La giovane necessita di cure psichiatriche
Su una cosa però accusa e difesa concordano: la pena è meglio che non sia scontata in cella. La 29enne necessita di cure, ed è anche pericolosa. Secondo i periti psichiatrici, il rischio di nuovi reati contro le persone è elevato.
Per ora - saranno i giudici, poi, a decidere - si prevede che la donna comincerà a scontare la pena solo quando non sarà più pericolosa, se mai non lo sarà.
Gli anni da passare in una struttura terapeutica chiusa potrebbero quindi essere molti di più rispetto a quanto deciderà la Corte come pena per l'aggressione. La pubblica accusa, ricorda sempre la RSI, ha chiesto 14 anni.