COVID-19 Misure più restrittive, Merlani: «La curva epidemica sale troppo velocemente»

SwissTXT / sam/ pab

13.3.2020

Il medico cantonale Giorgio Merlani
Il medico cantonale Giorgio Merlani
Ti-Press / archivio

Nella nuova conferenza stampa delle autorità ticinesi, che si è tenuta venerdì pomeriggio a Bellinzona, sono state spiegate le nuove misure, a partire da lunedì 16 marzo, per cercare di contenere l'epidemia di coronavirus.

Durante l'incontro con la stampa, il presidente del Consiglio di Stato Christian Vitta ha dichiarato che vista l’evoluzione dell'epidemia, viste le misure prese dagli Stati confinanti e la dichiarazione dello stato di necessità, il Governo cantonale ha deciso misure più restrittive.

L’Amministrazione pubblica, come annunciato in mattinata, garantirà solo i servizi di base, mentre sono state elaborate misure più restrittive per l’economia privata, ma intanto si invita quest’ultima a ridurre la sua attività e garantire i servizi minimi.

Vitta ha detto che sono valide soluzioni che si affiancano al lavoro ridotto e si conferma la chiusura delle scuole cantonali da lunedì 16.

De Rosa: «Lontani, ma vicini»

Dal canto suo, il direttore del Dipartimento della sanità e della socialità Raffaele De Rosa ha spiegato che la priorità consiste nell’appiattire la curva per limitare i contagi e i malati, «ma serve una presa di coscienza da parte di tutti. Si deve agire nell’interesse collettivo e non solo individuale».

Facendo un plauso al supporto agli anziani, il ministro ha affermato che sono necessarie le raccomandazioni di social distance e le altre che richiedono per tutti un sacrificio.

De Rosa ha ricordato che la distanza è solo provvisoria e ha annunciato il lancio della campagna «Lontani, ma vicini», che insisterà proprio sulle misure di profilassi.

Sono inoltre previsti spot televisivi e radiofonici a sostegno degli anziani per far accrescere la consapevolezza dell’importanza di un comportamento adeguato, «che può essere fondamentale per la salute di tutti».

218 casi al mattino, 258 ora

Ha poi preso la parola il medico cantonale Giorgio Merlani, il quale ha ricordato come solo tre settimane fa si era in una situazione opposta e si riteneva folle annullare i carnevali.

Ora si fatica ancora a capire l’epidemiologia del virus mentre è basilare capire cosa si fa di volta in volta. Merlani ha riferito che «oggi ci sono 258 casi contro i 218 di stamattina», ribadendo che «la velocità di diffusione è notevole». Di queste, 52 persone sono in ospedale e 13 in cure intense.

«Se non interveniamo come cittadini non si può frenare il virus visto che se non cambiano le abitudini quanto fatto serve a poco. È quindi basilare far capire ai giovani che il COVID-19 può colpire un loro genitore, un nonno o un amico», ha concluso Merlani.

Gobbi: «Da Berna una non risposta»

Il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi ha invece segnalato che i passaggi al confine si sono ridotti drasticamente, di circa 40'000 unità nelle ore di punta. Ma quanto ha reso noto Berna è una «non risposta» a molte aspettative della popolazione ticinese.

«Una riduzione si è comunque avuta grazie all’impegno da lunedì 9 marzo della polizia cantonale, delle polizie comunali e delle guardie di confine schierate sul territorio», ha ricordato.

Gobbi ha inoltre precisato che si è chiesto il sostegno dal Consiglio federale anche in ambito esecuzione e fallimenti, pure per tutelare la situazione anche morale della popolazione.

Bertoli: «Situazione molto cambiata»

In merito alla questione scuole, il direttore del Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport Manuele Bertoli ha ricordato come sia cambiata la situazione rispetto a quanto si disse mercoledì.

Bertoli ha sottolineato inoltre che le misure decise in mattinata, ossia la limitazione delle attività dell’Amministrazione pubblica, permetteranno a molti genitori di essere a casa e quindi la chiusura delle scuole diventa utile se accompagnata dall’accudimento per quegli allievi che non hanno nessuno a casa.

«È chiaro che rimane fermo il principio di evitare assolutamente l’intergenerazionalità in misura assoluta. La scuola per un po’ di tempo cambia missione e diviene luogo di accudimento oltre che di insegnamento», ha concluso Bertoli.

Da martedì ,lo ricordiamo, sarà però in funzione un servizio di accudimento per i bambini che non possono rimanere a casa.

Numeri e link utili

È utile ricordare che, per tutte le informazioni sul COVID-19 e sulle misure prese dalle autorità, la hotline cantonale ticinese è sempre in funzione dalle 7h00 alle 22h00 allo 0800 144 144. Il sito specifico che il Cantone ha aperto è consultabile in ogni momento cliccando qui.

La Hotline a livello federale risponde invece a tutte le domande 24 ore su 24 al numero +41 58 463 00 00. Il sito della Confederazione sul coronavirus COVID-19 invece è raggiungibile cliccando qui.

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