Pandemia Il coronavirus causa due nuovi decessi in Ticino

SwissTXT/dpa

12.3.2020 - 13:56

IImmagine d'illustrazione: l'entrata di una struttura sanitaria ticinese
IImmagine d'illustrazione: l'entrata di una struttura sanitaria ticinese
Keystone /a rchivio

Lo Stato Maggiore Cantonale di Condotta ha comunicato giovedì che «in Ticino nelle ultime ventiquattro ore sono stati registrati due decessi legati al Covid-19.»

Il bilancio delle vittime in Ticino sale così a tre, dopo la morte di una donna ottantenne ospite di una casa anziani del Mendrisiotto avvenuta martedì. A livello svizzero sono invece sei. Oltre ai tre casi in Ticino, ci sono stati altri due morti a Basilea Campagna e uno nel canton Vaud.

I due nuovi morti in Ticino riguardano entrambi persone ultraottantenni, considerate «vulnerabili» e «affette da patologie preesistenti», ha reso noto lo Stato maggiore cantonale di condotta (SMCC). Sempre in Ticino, i nuovi casi di contagio sono stati 52, per un totale di 180 persone positive al nuovo coronavirus.

Contagi in 23 cantoni svizzeri

A livello svizzero il numero di casi positivi è intanto salito a 858, 213 più di ieri. I casi confermati da un laboratorio di riferimento sono saliti a 815 (202 in più di ieri), secondo il nuovo bilancio dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).

I casi di contagio interessano 23 cantoni e il Principato del Liechtenstein. Alcuni casi riguardano persone che non hanno un domicilio fisso, precisa l'UFSP. I cantoni che risultano al momento più colpiti sono il Ticino, seguito da Vaud (151 casi), Zurigo (90) e Ginevra (76).

Misure che non fanno l'unanimità

Il presidente del Governo ticinese Christian Vitta, in conferenza stampa, ha annunciato mercoledì l’inizio dello «Stato di necessità» su tutto il territorio cantonale da oggi, giovedì 12 marzo, a domenica 29 marzo, comunicando una serie di nuove misure, che restringono la libertà di movimento e di aggregazione delle persone.

Uno di questi provvedimenti, e cioè quello di chiudere le scuole post obbligatorie ma non quelle dell'obbligo (asili, elementari e medie) ha suscitato reazioni molto critiche. 

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