Covid e influenza Merlani: «Incontri sotto le Feste? Con tre virus, sono preoccupato»

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24.12.2022

Il Medico cantonale Giorgio Merlani
Il Medico cantonale Giorgio Merlani
© Ti-Press / Archivio

Il periodo festivo, con aperitivi, pranzi e cene tra famiglie e amici, è arrivato. Ci si deve ricordare però che le infezioni provocate dal Covid, dall'influenza e dalla bronchiolite crescono. La RSI ne ha parlato col medico cantonale Giorgio Merlani: «Mi preoccupa questa combinazione virale».

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Il SARS-CoV-2 è molto diffuso e, cosa peggiore rispetto agli ultimi due inverni, s'accompagna con l'ampia propagazione dell'influenza, della bronchiolite e di altri virus respiratori. E questo non solo al Sud delle Alpi, ma anche nel resto della Svizzera.

Proprio venerdì il Consiglio di Stato del Canton Neuchâtel ha firmato un decreto urgente per evitare il tracollo del suo sistema sanitario messo sotto molta pressione proprio dalla presenza contemporanea di Covid, influenza e bronchiolite. 

E questo è un cocktail che rischia di rovinare le feste a diverse persone e famiglie anche in Ticino, se non si presta la dovuta attenzione. Il medico cantonale Giorgio Merlani ha fatto una fotografia della situazione.

Situazioni tra i cantoni paragonabili?

Ai microfoni dell'emittente di Comano, Merlani ha detto che non si dovrebbero fare paragoni tra le cifre dei vari cantoni, da cui risultano che il Ticino è uno di quelli maggiormente colpiti dal Covid.

Infatti, specifica come la Svizzera non sia davanti a una vera e propria nuova ondata di SARS-CoV-2, ma è su «un altopiano con cifre molto elevate in termini di test positivi. Lo vediamo anche nelle acque reflue e anche a livello dei tassi di ospedalizzazione. I dati sono sostanzialmente alti e costanti in tutto il Paese».

Il Medico cantonale, sulle ospedalizzazioni per casi molto gravi che non sembrano aumentare, è cauto: «I numeri sono elevati. Il tema è complesso. Una persona con un problema di cuore, polmonare o renale, se prende pure il Covid peggiora la sua situazione al tal punto da dover esser ospedalizzato. Non sarà ospedalizzato come per i casi di Covid del marzo 2020, tutti in terapia intensiva con delle bruttissime polmoniti a rischio vitale».

Merlani: «Tre virus respiratori assieme? È complicato» 

Si inizia a parlare di situazione endemica e non più pandemica. Merlani specifica: «Ora, per i vaccinati, è un'infezione virale che si installa in un sistema magari fragile che può portare all'ospedalizzazione. E, sì, penso che pian piano dovremo ammettere che il Covid è diventato un virus endemico. Oggi su una persona in ospedale per influenza, ne abbiamo tre o quattro ricoverate per SARS-CoV-2. Però più il tempo passa, più ci immunizziamo, più ci vacciniamo, meno sarà misurabile la differenza».

Il Medico cantonale si dice preoccupato per la combinazione di più fattori nello stesso momento. Anche l'influenza può avere decorsi gravi. In più la bronchiolite, molto pericolosa solo per i fanciulli molto piccoli, sta mettendo sotto pressione i reparti pediatrici. 

«I numeri del Covid sono gestibili, però mettono in difficoltà un sistema che da tre anni è sotto pressione. Anche il personale sanitario vorrebbe fare un po' di vacanza. Avere quindi persone ricoverate per Covid, e pure per l'influenza o per il virus che causa la bronchiolite, può essere un problema. Avere tre virus respiratori, difficili da distinguere che si presentano insieme e che fanno ammalare anche il personale, è una combinazione fastidiosa».

Con i sintomi ci si deve comunque isolare

Quello di quest'anno non sarà un Natale complicato come quello degli ultimi due anni, ma nemmeno come quelli precedenti alla pandemia: «Non possiamo fare finta di niente. Non chiedo di evitare gli incontri, non dico di rinunciare agli abbracci, non dico di rinunciare anche alle feste con i parenti... Però non è necessario che chi ha la febbre e la tosse vada alla festa con il nonno o magari a trovarlo in casa anziani».

Vale sempre dunque la regola che se qualcuno ha sintomi dovrebbe evitare il contatto con altre persone. Le misure di prevenzione che bene abbiamo imparato a conoscere rimangono l'arma più efficace, assieme, ovviamente al vaccino.  Merlani ricorda: «Se ci sono tante persone al chiuso, può essere utile ogni tanto ventilare i locali. Per non trasmettere non solo il Covid, ma tutti gli altri virus che sono altrettanto fastidiosi».

Ci si testa per un altro motivo

Già ora ci si testa di meno. Da gennaio i test non saranno più pagati dalla Confederazione. Ci sarà, molto verosimilmente, un'altra diminuzione. Il medico cantonale conferma la tendenza, ma specifica che è cambiato anche lo scopo.

«Il numero di test è sceso in maniera importante. Continua a restare raccomandato il test con una motivazione medica individuale. Non mi testo cioè per vedere se posso andare a lavorare o entrare in contatto con altre persone o solo per saperlo. Il test adesso diventa di salute individuale. Una persona che ha un rischio elevato di fare un decorso grave se fosse Covid farà un test».