Politica Nuovo Governo ticinese, De Rosa resta al DSS, niente voto per sostituire Carobbio a Berna

Swisstxt / pab

6.4.2023 - 17:55

I cinque eletti da sinistra a destra: Vitta, Zali, Gobbi, De Rosa e Carobbio.
I cinque eletti da sinistra a destra: Vitta, Zali, Gobbi, De Rosa e Carobbio.
Repubblica e Cantone Ticino

Il nuovo Consiglio di Stato ticinese si è ufficialmente insediato. A discapito delle speculazioni sull'abbandono del Dipartimento Sanità e socialità (DSS) da parte di De Rosa, non v'è stato nessun cambiamento. L'Esecutivo ha deciso di non indire delle elezioni suppletive per sostituire Marina Carobbio in Consiglio degli Stati a Berna.

SwissTXT, Swisstxt / pab

Giovedì si è insediato ufficialmente il nuovo Esecutivo ticinese scaturito dalle elezioni dello scorso 2 aprile. Marina Carobbio Guscetti, Raffaele De Rosa, Norman Gobbi, Christian Vitta e Claudio Zali hanno così prestato giuramento, a Bellinzona, nella sala del Gran Consiglio, per la nuova legislatura cantonale.

La cerimonia di insediamento è stata presieduta dal Presidente del Tribunale d’appello Damiano Bozzini.

Alla cerimonia hanno partecipato i familiari e le persone invitate dai membri del Consiglio di Stato, le delegazioni dei rispettivi partiti politici e dei comuni di domicilio e di attinenza. Anche il pubblico ha potuto prendere parte all'evento dalle tribune del Gran Consiglio.

De Rosa non lascia il DSS, sarà il prossimo presidente

Verso le 11h30 i cinque consiglieri di Stato hanno iniziato a discutere in merito alla ripartizione dei dipartimenti. Verso le 13h30 il Cantone ha comunicato tramite una nota le decisioni prese: nessuno cambia. 

L'Esecutivo è quindi così suddiviso: al Dipartimento delle istituzioni (DI) rimane Norman Gobbi con  Claudio Zali quale supplente. Raffaele De Rosa resta direttore del DSS, con la neoeletta Marina Carobbio Guscetti come supplente, che a sua volta eredita il DECS (Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport) da Manuele Bertoli, che non si è ricandidato. Il suo supplente sarà Christian VItta, che rimane a capo del Dipartimento delle finanze e dell’economia (DEF). Il suo sostituto è Norman Gobbi.

Zali si tiene il Dipartimento del territorio (DT) con De Rosa quale supplente. Il controllo cantonale delle finanze sarà in mano a Gobbi, che rimpiazzerà, se necessario, Vitta alle finanze.

Nel primo anno di Legislatura, sarà De Rosa a rivestire la carica di Presidente del Governo, mentre Vitta è stato nominato come Vicepresidente.

Nessuna votazione suppletiva per sostituire Carobbio a Berna

Nella sua prima seduta ordinaria l'Esecutivo ha deciso che non si andrà alle urne per le elezioni complementari per occupare il seggio ticinese nel Consiglio degli Stati divenuto vacante con l’elezione di Carobbio in Consiglio di Stato. 

A prevalere nella decisione, fa sapere il Governo in una nota, è stata «un’attenta ponderazione degli interessi» in cui s'è tenuto conto del principio di opportunità.

Due ragioni fondamentali

In effetti, anche se si fossero indette le assemblee comunali già per venerdì, i tempi tecnici, visti il divieto per legge di chiamare al voto il popolo i mesi di luglio e agosto, non avrebbero permesso di «completare la procedura prima dell’avvio della procedura di deposito delle candidature per le elezioni federali ordinarie», che, giova ricordare, si terranno in ottobre. Questa sovrapposizione avrebbe generato confusione nell'elettorato.

S'è valutato inoltre eccessivo il chiamare la popolazione a esprimersi sui membri del Consiglio degli Stati a quattro riprese in soli cinque mesi (11 giugno, 3 settembre, 22 ottobre e 19 novembre 2023).

In ogni caso, fa notare il Governo, l'eletto avrebbe potuto rappresentare il Ticino solo all’ultima sessione parlamentare della legislatura prevista tra l’11 e il 29 settembre 2023. «Questa circostanza fa apparire ancora meno opportuni i costi e gli oneri amministrativi che l’elezione complementare avrebbe provocato a carico del Cantone e dei Comuni».

Non è una prima in Svizzera

L'esecutivo ricorda che tale rinuncia «non è un evento straordinario a livello svizzero». Alcuni Cantoni, ad esempio, si sono dotati di normative esplicite per evitare di organizzare elezioni complementari negli ultimi mesi di una Legislatura.

A questo proposito, chiude il comunicato, «il Governo intende proporre un aggiornamento della Legge sull’esercizio dei diritti politici (LEDP) volto a regolare esplicitamente situazioni eccezionali come quella in questione analogamente a quanto già previsto in altri Cantoni».