Digitale & Lifestyle Fitness: l’antidepressivo più efficace sotto e sopra i 50

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5.7.2018 - 16:10

Source: Covermedia

L’attività fisica è un miracolo contro la depressione e le malattie cardiovascolari nella mezza età.

L’ennesimo studio scientifico dimostra i benefici del seguire un programma di fitness regolare per le persone di mezza età. Questa ricerca in particolare, condotta presso la University of Texas Southwestern Medical Center in Dallas, negli USA, ha esplorato le proprietà eccezionalmente antidepressive dello sport e la sua efficacia nel lungo termine contro le malattie legate alla salute del cuore.

I ricercatori americani hanno monitorato un gruppo di individui per quasi 40 anni: oltre 17mila persone, di un’età media di 50 anni, hanno preso parte dello studio chiamato Cooper Center Longitudinal Study.

I dati analizzati riguardano il livello di fitness/esercizi dei volontari, il livello/diagnosi di depressione, le loro condizioni di salute cardiovascolare, e le (eventuali) cause di morte. Secondo i risultati, le persone di questa età che mantenevano un buon livello di fitness avevano in generale il 61% di probabilità in meno di morire a causa di una malattia legata alla salute del cuore. Per coloro che erano stati diagnosticati con un disturbo depressivo, ma che si mantenevano in forma, la probabilità di morire di una condizione cardiaca era del 56% in meno rispetto alle persone che manifestavano i sintomi della depressione ma con un cattivo livello di fitness.

«La depressione non esiste in uno spazio vuoto», spiega il dottor Madhukar Trivedi, leader dello studio. «Specialmente per le persone di una certa età, la depressione ha una relazione assai complicata con altre principali condizioni mediche. La mezza età è quella fase in cui osserviamo un calo nell’attività fisica delle persone in quanto non sono più coinvolte in attività scolastiche o motorie di gruppo».

Il consiglio del dottor Trivedi è chiaro:

«Prima ci impegniamo nel mantenere un buon livello di fitness, più aumenta la possibilità di prevenire la depressione, e a lungo andare cala anche il rischio di sviluppare una malattia cardiovascolare».

La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica JAMA Psychiatry.

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