Dopo la grave caduta di ieri nella quinta tappa del Tour de Suisse, Gino Mäder è ora in pericolo di morte. Il «Blick» conferma che il corridore si trova in terapia intensiva.
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- Dopo la rovinosa caduta di ieri nella quinta tappa del Tour de Suisse Gino Mäder è ancora in pericolo di morte.
- Il ciclista elvetico si trova ora in terapia intensiva.
- Il Tour de Suisse continua nonostante il grave incidente di ieri.
La tragedia accaduta ieri sull'Albula pesa sul Tour de Suisse. Le preoccupazioni per le condizioni di salute del ciclista svizzero Gino Mäder sono ancora grandi. Ieri, dopo la rovinosa caduta nell'ultima discesa verso La Punt, è stato ritrovato disteso fuori dalla strada e ha dovuto essere rianimato.
Per lungo tempo non si è saputo nulla sulle condizioni del corridore del team Bahrain-Victorious. Giovedì sera, secondo informazioni della «RSI», si è detto che era stabile. Venerdì mattina Simona Mazzoleni, la portavoce del team Bahrain Victorious, ha dichiarato al Blick che Mäder «si trova in terapia intensiva». Al momento si attende che i medici comunichino le reali condizioni del ciclista.
Anche il direttore di gara del Tour Oliver Senn non ha nuove informazioni: «Sappiamo solo che le sue condizioni sono invariate. Naturalmente speriamo che sia un buon segno». Al momento non è noto come sia avvenuta la caduta. «La polizia sta indagando e cerca di capire cosa sia realmente accaduto», ha detto Senn sempre sulle pagine del «Blick».
La polizia cerca testimoni
Poiché non c'erano telecamere o commissari di gara sul luogo dell'incidente, ora si indaga tra i corridori per capire se qualcuno abbia visto qualcosa. Inoltre la polizia grigionese invita eventuali testimoni oculari a presentarsi presso la centrale di polizia di Zernez.
In comune accordo con la famiglia del ciclista e il suo team, il direttore di gara del Tour de Suisse ha spiegato che si è deciso di svolgere la sesta tappa in programma venerdì, anche se dovrà essere accorciata.
La grave caduta del ventiseienne pesa sui corridori di ogni squadra e tutti gli addetti ai lavori. «È una situazione molto difficile per i corridori, ma anche per le squadre e per noi organizzatori. Il nostri pensieri sono tutti per a Gino», ha concluso Oliver Senn.