Caso PandoroFabio Maria Damato si difende: «Ho dato io le dimissioni a Chiara Ferragni»
Covermedia
14.6.2024 - 13:01
Sulla sua pagina Instagram, Fabio Maria Damato ha fornito la sua versione dei fatti, chiarendo la questione del suo licenziamento, il caso Pandoro e le voci sulle presunte liquidazioni milionarie.
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14.06.2024, 13:01
14.06.2024, 21:28
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Fabio Maria Damato ha voluto chiarire la sua posizione dopo mesi di speculazioni e accuse. In una lunga serie di storie su Instagram, l'ex braccio destro di Chiara Ferragni ha raccontato la sua versione dei fatti, affrontando direttamente il tema del suo licenziamento, del caso Pandoro e delle presunte liquidazioni milionarie.
«Non sono stato licenziato», sottolinea Damato, smentendo le voci che lo volevano estromesso dalle aziende di Chiara Ferragni. «Lo scorso febbraio, dopo attente e inevitabili riflessioni, ho deciso di dare le dimissioni (quindi no, non sono stato licenziato) dalle aziende con cui ho condiviso un percorso professionale incredibile», scrive
E aggiunge inoltre di essere rimasto fino a giugno per onorare le necessità delle società, anche se non è stato coinvolto nelle operazioni di comunicazione dal 17 dicembre 2023 in avanti.
Riguardo al caso Pandoro, Damato si sgancia dalle accuse: «Non mi è permesso in questo momento entrare nel merito del caso Pandoro ma essendo diventate pubbliche alcune mail insistentemente a me attribuite, devo precisare come nessuna di queste mail fosse mia», chiarisce, esponendo il suo disappunto sull'intera vicenda.
Damato ha sempre avuto un ruolo chiave nella carriera dell'influencer, aiutandola in molteplici aspetti, dal monologo a Sanremo ai look per il festival, e gestendo i problemi burocratici e le svolte della sua reputazione.
«Esco stremato da una certa violenza che abbiamo tutti subito, specie Chiara Ferragni che ho sempre rispettato come persona e capo e per la quale l'onestà, la dedizione e l'affetto che ho dedicato nessuno potrà mai mettere in discussione».
Damato ha poi voluto chiarire anche le voci riguardanti i suoi compensi, definendole infondate: «Nei mesi ho letto una certa ossessione circa i miei presunti incredibili guadagni. Purtroppo (per me) non solo le cifre circolate sul mio stipendio di lavoratore dipendente sono lontane dalla realtà, ma non ho mai nemmeno percepito da membro dei due consigli di amministrazione questi fantastici compensi di cui si scrive».
Il manager smentisce inoltre categoricamente di aver richiesto o ricevuto una liquidazione da 4 milioni di euro, affermando di aver ricoperto i ruoli nei consigli di amministrazione a titolo gratuito.