Cinema Nuova diagnosi per Bruce Willis, soffre di una forma incurabile di demenza

ATS

17.2.2023

Bruce Willis nel 2013. 
Bruce Willis nel 2013. 
KEYSTONE

La malattia di Bruce Willis è peggiorata. L'attore, che ha concluso la sua carriera nella primavera del 2022, soffre di una forma incurabile di demenza, secondo una nuova diagnosi medica.

ATS

17.2.2023

L'eroe 67enne della saga «Die Hard» inizialmente soffriva di afasia, un disturbo del linguaggio causato da un danno cerebrale. Ma dallo scorso anno «la malattia di Bruce è progredita e ora abbiamo una diagnosi più precisa: demenza frontotemporale», hanno spiegato i suoi parenti in un comunicato stampa.

«Sfortunatamente, le difficoltà di comunicazione sono solo un sintomo della malattia che sta affrontando Bruce», hanno aggiunto i familiari, dicendo di essere «sollevati per avere finalmente una diagnosi chiara».

La degenerazione frontotemporale (FTD) è una malattia neurodegenerativa, correlata alla malattia di Alzheimer. Le persone con FTD possono sperimentare problemi di memoria, cambiamenti comportamentali o difficoltà a parlare o muoversi.

Non esiste trattamento

«Oggi non esiste una cura per questa malattia, una realtà che speriamo possa cambiare negli anni a venire», hanno sottolineato i familiari, nel comunicato firmato dalla moglie Emma Heming Willis,  dalla sua ex moglie, l'attrice Demi Moore, con la quale è stato sposato dal 1987 al 2000 e dalla quale ha avuto tre figlie, Rumer, (34 anni) Scout (31), Tallulah (29), come pure dalle figlie avute con Emma: Mabel (10) ed Evelyn (8).

«Man mano che le condizioni di Bruce si evolvono, speriamo che i media lavoreranno per attirare l'attenzione su questa malattia, che necessita di molta più consapevolezza e ricerca», hanno aggiunto.

Secondo alcuni specialisti americani, la demenza frontotemporale appare più spesso nei pazienti di età compresa tra 40 e 65 anni e rappresenta un quinto dei casi di demenza.

Da eroe infallibile ...

La stella di Bruce stava già tramontando prima del suo ritiro, ma rimane uno degli attori di film d'azione più riconosciuti di Hollywood. La sua carriera gli ha forgiato l'immagine di un eroe infallibile, l'antitesi della sua attuale malattia.

Si è distinto per la prima volta negli anni '80 con un ruolo ricorrente nella serie «Moonlight» al fianco di Cybill Shepherd, ma è stato il film d'azione «Die Hard - Trappola di cristallo» nel 1988 a renderlo una star internazionale nei panni dell'invincibile John McClane.

La testa rasata e il sorriso sornione erano diventati il marchio di fabbrica dell'attore, che ha assunto questo ruolo per due sequel negli anni '90 («58 minuti per morire» e «Duri a morire»), confermando la sua notorietà e diventando uno dei punti di riferimento del genere.

Molto ricercato a Hollywood, realizza una serie di grandi produzioni, che siano film d'azione classici («L'ultimo boy-scout», «Lo sciacallo») o crossover di fantascienza come «L'esercito delle dodici scimmie», che aveva conquistato la critica , o «Il quinto elemento» di Luc Besson.

... a caricatura dei suoi personaggi

Ha girato film con registi famosi come Brian De Palma, Robert Zemeckis ma soprattutto Quentin Tarantino, che gli fa interpretare un pugile al ritorno in «Pulp Fiction» nel 1994, quando è all'apice della sua gloria.

Notevoli anche le performance di Willis, per il loro tono più cupo e drammatico, sotto la direzione di M. Night Shyamalan con i suoi fantastici thriller «Il sesto senso» e «Unbreakable».

Ha continuato a girare molto, ma non ha più ottenuto lo stesso successo e la sua notorietà si è erosa poco a poco, nonostante le incursioni in altri generi, come la commedia («FBI: Protezione testimoni» nel 2000). È tornato poi nei due sequel della saga «Die Hard» (nel 2007 e nel 2013) che non ha convinto né la critica né il pubblico.

Durante il decennio precedente, Bruce non aveva esitato a prendersi gioco di se stesso e dei cliché che gli erano rimasti impressi sulla pelle, come in «Top Cops» o nella seconda pellicola di «Expendables».