Processo a Weinsten Rosie Perez: «Annabella Sciorra mi chiamò in lacrime»

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26.1.2020 - 09:34

Rosie Perez 
Rosie Perez 
Source: Derrick Salters/WENN.com

Nelle ultime ore ha testimoniato contro il famoso produttore anche l’attrice e produttrice di origini portoricane.

La 55enne è stata chiamata in aula per dire la sua sulla testimonianza di Annabella Sciorra, che ha raccontato di essere stata stuprata dal noto produttore negli anni Novanta.

«Nel 1993 ho ricevuto una sua telefonata nella quale mi raccontava di questa violenza. Ha iniziato a piangere per telefono», ha ammesso Rosie. La Sciorra ha rivelato all’amica il nome del suo stupratore solo qualche mese dopo. «Le ho subito consigliato di rivolgersi alla polizia ma lei mi disse: “Non posso, mi distruggerebbero”», ha spiegato la Perez.

Perseguitata per mesi...

Annabella Sciorra, attrice di origini italiane nota per il telefilm «I Soprano», ha dichiarato di aver conosciuto Weinstein ad un party a Los Angeles, quando lei era un’attrice emergente e lui un giovane produttore.

Nei quattro anni successivi ricevette qualche regalo imbarazzante, tra cui una scatola di cioccolatini a forma di pene. Poi una sera, ha raccontato, dopo una cena con amici in un ristorante, Weinstein la accompagnò a casa a Manhattan e la stuprò, tra la fine del 1993 e l'inizio del 1994.

...poi la violenza

Lei era già entrata in casa e si era messa in pigiama quando - secondo la versione della Sciorra - sentì bussare alla porta, aprì e si trovò di fronte il produttore che la spinse dentro, la gettò sul letto e le usò violenza nonostante i suoi tentativi di opporsi con calci e pugni.

«Dissi “no, no”, non potevo fare molto contro di lui. Il mio corpo si spense, era così disgustoso che il mio corpo cominciò a tremare in modo inusuale, era come avessi una crisi», ha dichiarato Annabella in aula, aggiungendo di aver perso conoscenza.

Settimane dopo, in un ristorante, affrontò Weinstein, il quale le disse che la cosa doveva rimanere tra loro.«Era molto minaccioso, i suoi occhi diventarono scuri, pensavo che mi avrebbe colpito», ha chiarito l’italo-americana.

Il controinterrogatorio della difesa

La difesa di Weinstein ha mosso diverse obiezioni alla testimone, ad esempio perché aprì la porta di casa senza chiedere l’identità di chi aveva bussato, perché non ricorse ad un medico o non denunciò lo stupro.

«All’epoca non realizzai che era uno stupro», si è giustificata la Sciorra.

Il processo terminerà il prossimo marzo: Harvey Weinstein rischia l’ergastolo.

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