Sci alpino Il week end di Crans-Montana tra coraggio, emozioni e una bomba

Di Gregoire Galley, da Crans-Montana

18.2.2024

Lara Gut-Behrami e Marius Robyr sono stati i protagonisti di Crans-Montana negli ultimi giorni. La Federazione Internazionale di Sci (FIS), invece, è stata la cattiva della situazione. Ecco un bilancio di un fine settimana un po' folle sull'Haut-Plateau.

Lara Gut-Behrami può lasciare Crans-Montana con il sorriso.
Lara Gut-Behrami può lasciare Crans-Montana con il sorriso.
ats

Di Gregoire Galley, da Crans-Montana

18.2.2024

Lara Gut-Behrami gestisce la stanchezza

Prima di queste gare a Crans-Montana, Erika Hess aveva detto che Lara Gut-Behrami non era mai stata così forte nella sua carriera.

E la leggenda dello sci alpino svizzero non si sbagliava, visto che la sciatrice ticinese si è comportata benissimo sulla pista del Mont Lachaux. Innanzitutto, la ticinese ha dimostrato la sua classe in entrambe le discese con un successo venerdì e terzo posto sabato.

Tuttavia, il super-G di domenica, che ha chiuso al sesto posto, è stato più complicato. «È stato un weekend davvero intenso. Non posso nascondere che sono contenta che sia finito. Ora ho qualche giorno per riposare», ha detto nella zona d'arrivo.

Nonostante la stanchezza, la moglie di Valon Behrami ha mostrato un coraggio immenso per prendere un vantaggio forse decisivo su Mikaela Shiffrin in testa alla classifica generale.

La svizzera ha 205 punti in più dell'americana, che ha in programma di tornare a gareggiare ad Are tra tre settimane. La cmpionessa di Comano è anche in testa alle classifiche di discesa libera, super-G e gigante. A 32 anni, Lara Gut-Behrami è davvero al top della forma.

L’emozione di Marius Robyr

Questo fine settimana i riflettori sono stati puntati anche su Marius Robyr. Dopo 18 anni di fedele servizio, il 76enne vallesano si è dimesso dalla carica di presidente del Comitato organizzatore della Coppa del Mondo di Crans-Montana.

Il trittico è stato quindi ricco di emozioni. Ma, l'annata 2024 non è stata tutta rose e fiori per Marius Robyr, che ha dovuto lottare contro temperature anormalmente alte per tutta la settimana. Anche se ha sofferto molto, la pista di Mont Lachaux ha resistito fino a domenica.

Per il resto, l'organizzazione è stata, come sempre, meticolosa. L'ex capo della Patrouille des glaciers ha compiuto perfettamente la sua ultima missione.

L'ultima, davvero? Non è detto, perché si dice che Marius Robyr voglia portare il Tour de France nella località vallesana. Comunque sia, l'ex militare ha promesso di «scomparire per poi riapparire altrove».

Marius Robyr.
Marius Robyr.
KEYSTONE

La FIS semina dubbi

In un comunicato stampa diramato venerdì sera, mentre i festeggiamenti erano in pieno svolgimento sull'Haut-Plateau, la FIS ha minacciato direttamente i Campionati del Mondo 2027 assegnati a Crans-Montana a causa di problemi di garanzie finanziarie.

L'annuncio è arrivato come una bomba. Sabato, tutti, dal consigliere federale  Guy Parmelin al consigliere di Stato vallesano Frédéric Favre, passando per l'ex campione olimpico e ora presidente degi impianti di risalita vallesani Didier Défago, hanno cercato di spegnere la polemica come meglio potevano.

Le parti coinvolte torneranno ora al tavolo delle trattative per risolvere questi malintesi. Per riportare un po' di serenità sulle piste del Mont Lachaux, sarebbe preferibile che queste discussioni giungessero rapidamente a una conclusione favorevole.

Altrimenti, le polemiche si intensificheranno...