In una recente intervista a «Radio Serie A», Paolo Maldini ha riflettuto sulla sua vita dopo il ritiro e la sua esperienza dirigenziale al Milan, esprimendo gratitudine e considerazioni personali tutt'altro che banali.
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- Paolo Maldini ha descritto la sua attuale serenità e gratitudine verso il Milan, sottolineando come l'esperienza da dirigente gli abbia offerto nuove prospettive e insegnamenti continui.
- L'ex difensore parla dei principi appresi dal calcio e dal suo Milan, evidenziando l'importanza di andare oltre i risultati e di comprendere la storia e i valori del club.
- Il fuoriclasse ha inoltre espresso l'impossibilità di vedersi in un altro club che non sia il Milan, nonostante le offerte ricevute.
«Il presente lo sto vivendo bene, dopo cinque anni intensi. Mi sento un po' come dopo il mio ritiro, prima che iniziassi l'avventura con il Milan da dirigente»: così si è raccontato in una lunga intervista concessa a «Radio Serie A» l'ex bandiera dei rossoneri Paolo Maldini.
Dopo una vita passata con i colori del Milan da giocatore, negli scorsi anni aveva vestito anche i panni di dirigente, fino alla scorsa estate. «Gratitudine nei confronti del Milan? Sarò sempre riconoscente al Club e alle persone che ho incontrato lì. Anche nell’ultima mia esperienza mi ero accorto di non aver mai finito di imparare. Quando vedi il calcio dall’altra parte, vedi tutto in maniera diversa».
«Il calcio ti dovrebbe insegnare a capire chi vuoi essere»
«Cosa non rifarei? Cancellerei le cose che ho detto da calciatore, la visione è limitata - ha proseguito l'ex difensore - non so se sono custode del milanismo, ma il calcio e il Milan in particolare mi hanno insegnato i principi. È una cosa che va al di là del risultato, è più importante. Quando si parla di una storia ultracentenaria, va studiata e imparata».
«Quando sei all’interno di una società il ruolo te lo impone, ma quando vado in giro mi sento Paolo, non il milanista. Credo che la gente negli anni ti apprezzi come persona, non solo come calciatore. È una questione di disciplina».
«Il calcio ti dovrebbe insegnare a capire chi vuoi essere», ha inoltre spiegato il 55enne riguardo al suo status, ancora oggi visto come un faro della società rossonera.
«Non ce la faccio a vedermi fuori al Milan»
«Non ce la faccio a vedermi all'interno di un club diverso dal Milan, non ce la farei. Non ho mai detto di no a nessuno. Sono stato due o tre volte da Nasser Al-Khelaifi al PSG prima del Milan, ma non è andata bene e pensandoci oggi è stata una fortuna», ha poi ammesso l'ex capitano, che dopo la sua carriera di calciatore si è impegnato dietro le quinte solamente col Diavolo.