L'ex allenatore del Milan anni '80 delle meraviglie, Arrigo Sacchi, non se la sente di condannare solo Pioli per le prestazioni dei rossoneri, ma lancia frecciatine a chi ha fatto delle scelte di mercato secondo lui sbagliate.
Hai fretta? blue News riassume per te
- Il Milan ha perso tre punti utili sabato contro l'Udinese. I cugini nerazzurri sono avanti di sei lunghezze.
- L'ex allenatore del Diavolo Arrigo Sacchi non se la sente di incolpare solo Stefano Pioli, oggi sotto accusa.
- Secondo il 77enne, alcuni errori sono stati fatti a monte, e inoltre, la fiducia della dirigenza nei confronti dell'allenatore è fondamentale.
Il Milan di Stefano Pioli sta attraversando un periodo molto difficile, avendo perso tre delle ultime quattro partite.
La sconfitta contro la Juventus è stata un duro colpo, così come quella contro il Paris Saint-Germain, ma è il risultato di sabato sera che ha fatto discutere.
Già l'Udinese non è né la Juve né tanto meno il PSG, inoltre, è arrivata a San Siro senza aver vinto una sola partita in tutta la stagione.
Eppure, sabato, Roberto Pereyra è riuscito nell'impresa di far vincere i friulani e gettare ombre minacciose sul Milan e il suo allenatore Stefano Pioli. Tutto ciò alla vigilia della sfida di ritorno contro i campioni di Francia.
Sacchi: «L'errore più grave sta a monte: troppi stranieri»
Intervistato da «La Gazzetta dello Sport» a proposito, l'ex allenatore del Milan Arrigo Sacchi ritiene che l'allenatore non abbia tutte le colpe e che debba piuttosto fare i conti con una squadra incompleta.
«Credo che l'errore più grave sia a monte, i problemi nascono da lì».
A cosa pensa dunque il mago di Fusignano? «Aver comprato troppi stranieri. Chi viene dall'estero ha bisogno di tempo per capire il nostro campionato, il gioco, le metodologie. Questi ragazzi sembrano confusi e il risultato è che il Milan non è sempre una squadra».
«Bisogna scegliere le persone prima dei giocatori»
«Mi avevano etichettato come il "Signor Nessuno" arrivato al Milan. E in effetti ero un signor nessuno. Ma non volevo giocatori presuntuosi, individualisti, pigri, avidi, poco professionali», ha detto il 77enne, che lancia così una specie di consiglio al collega oggi alla guida del Milan.
«Gli allenatori, oggi, dovrebbero far sentire la loro voce durante la campagna trasferimenti».
Sacchi ricorda quando prima di acquistare l'olandese Rjikaard mandò uno dei suoi uomini di fiducia a seguirlo per due settimane: «quando è tornato gli ho chiesto anche cosa mangiava, quali erano le sue abitudini fuori dal campo. Bisogna scegliere le persone prima dei giocatori, volete capirlo?».
La fiducia della dirigenza è fondamentale
Infine, il mago di Fusignano lancia una frecciatina alla dirigenza milanista, a supporto di Pioli sembra, ricordando l'approccio che Silvio Berlusconi ebbe nei suoi confronti, quando ancora era un "Signor Nessuno".
«Buongiorno. Ho la massima fiducia in Arrigo - disse l'allora presidente Silvio Berlusconi - chi lo seguirà resterà anche l'anno prossimo. Chi non lo seguirà, andrà via. Buongiorno».
«Ventisette secondi di discorso, e da quel momento è iniziata la grande cavalcata. La forza del club è fondamentale per raggiungere grandi obiettivi», ha concluso colui che alla guida del Milan, nel quadriennio 1987-1991, vinse uno scudetto, una Supercoppa italiana, 2 Coppe dei Campioni, 2 Supercoppe UEFA e 2 Coppe Intercontinentali.
Un biennio durante il quale il Diavolo di Milano fu imbattibile, fenomenale e stupendo da vedere.