Il Real Madrid è andato sotto due a zero a Liverpool, per poi strapazzare i Reds segnando cinque reti. Il Napoli, dopo aver preso le misure dell'organizzato Eintracht, ha danzato e segnato con l'usuale bellezza.
Vi siete persi le due sfide di Champions League di ieri sera? Peccato, perchè Liverpool-Real Madrid e Eintracht-Napoli hanno messo in scena entrambe dell'ottimo calcio, ma non solo. Verrebbe da dire che le due vincenti del martedì sera degli ottavi di finale potrebbero, sorteggi permettendo, giocarsi la finale di questa stagione. Con merito. Ecco, secondo noi perché.
Real Madrid
La formazione di Ancelotti, campione in carica, potrebbe essere arrivata alla fine di un ciclo, ma i senatori che il signor Carletto mette in campo nelle partite che contano sono tutt'altro che a due passi dalla pensione.
Luka Modric, intramontabile qualità e quantità
Ieri sera Luka Modric ha servito due assist, entrambi di pregevole fattura. In occasione della seconda rete di Benzema, il croato 37enne, si è bevuto, in corsa, il centrocampo dei Reds. Non solo la solita immensa qualità per il capitano della nazionale di Croazia, ma, come già dimostrato ai Mondiali, anche da un punto di vista atletico Modric corre come un ragazzino.
Karim Benzema, non si ferma più
Karim Benzema ha siglato due reti. A 35 anni il francese, dopo aver appena vinto il Pallone d'Oro, sembra non fermarsi più. È presente nel gioco, crea spazi, s'inserisce e soprattutto segna.
Merito sicuramente anche di Ancelotti, se due 'vecchietti' come Modric e Benzema sanno stare in campo per 90 minuti, fornendo grande intensità e una qualità che sembra crescere ancora con gli anni.
«Abbiamo commesso troppi errori soprattutto in occasione dei gol, e quando lo fai una squadra come il Madrid ti punisce. Stasera ci hanno punito sempre», ha detto uno sconsolato Henderson al termine della sfida persa per 5-2 dai suoi Reds.
Vinicius Junior, l'energia dei vent'anni
Oltre a Benzema infatti, il Real dispone del brasiliano Vinicius Junior: un laterale con il raro fiuto del gol, dai piedi sopraffini e dall'energia pazzesca. Un'altra arma letale a disposizione dell'allenatore italiano.
Ancelotti, stratega e conoscitore di uomini
Sotto per due a zero, in Inghilterra, gli spagnoli hanno avuto il merito di non mollare, anzi, di saper cambiare strategia nel corso del primo tempo come ha detto lo stesso Ancelotti al termine della partita.
«Non è stato facile, soprattutto per come è iniziata la partita. Non abbiamo perso la fiducia e a poco a poco abbiamo preso il controllo del pallone e siamo sempre stati efficaci in attacco.»
Ancelotti è riuscito a infondere quella giusta grinta e fiducia in un squadra che sembrava battuta. L'italiano, come pochissimi, sa mettere il giocatore - e di conseguenza la squadra - nella condizione di dare il proprio massimo, anche quando tutto parla a suo sfavore.
Napoli
La squadra allenata da Spalletti è su un ottovolante che non si vuole più fermare: in Serie A ha ammazzato la concorrenza già a febbraio, in Champions, gli azzurri, hanno segnato 22 (ventidue) reti in sei partite, perdendo solo contro il Liverpool, fuori casa.
Segnano a raffica, si divertono, piacciono e mettono una paura pazzesca, anche perché, come ha detto lo stesso Spalletti al termine della sfida vinta ieri sera per 2-0 a Francoforte, i suoi potevano segnare molto di più.
«La squadra ha gestito bene tutte le situazioni, ha fatto il 70 per cento di possesso palla, più di così diventa difficile. A essere un po' pignoli - ha continuato il coach del Napoli - negli ultimi minuti loro erano affaticati e avevamo la possibilità di ricreargli altri problemi. Invece non siamo stati bravi a entrare dentro».
Osimhen, sulle orme dell'idolo Drogba
La Premier League voleva accaparrarselo già a gennaio. Il nigeriano del Napoli fa impazzire i grandi club, mentre per il momento è il goleador della Serie A, con 18 reti all'attivo.
Ieri sera a Francoforte, ha letteralmente fatto impazzire i difensori tedeschi con le sue accelerate, il suo nascondersi dietro di loro per poi prendere la palla e metterla nel sacco, con precisione e grande regolarità. Dopo essersi creato un rigore al 35esimo, cinque minuti dopo ha portato in vantaggio la formazione italiana. È una vera forza della natura, e con lui, il Napoli può veramente sognare anche l'impossibile.
Kvaraskhelia, il ciclone ventuo dalla Georgia
Kvaradona, così lo avevano subito battezzato in città dopo le prime giornate di campionato: un nome composito che lascia poca spazio alle interpretazioni.
Il georgiano, ieri sera, ha sbagliato un rigore, ha sfiorato più volte il gol, ha corso come un dannato - come sempre - e infine ha regalato un delizioso colpo di tacco finito sui piedi di Di Lorenzo, che è stato bravo a insaccare. Il ds del Napoli ha già detto che non è in vendita; un messaggio chiaro per far capire che il Napoli è sul tetto d'Italia e vuole restarci. L'Europa è a portata di mano, lo si è capito.
La forza del gruppo
«Segnare in Champions - ha detto Di Lorenzo - mi sembra un po' strano, ma sono contento per la squadra. È un grande risultato in una partita importantissima con la giusta concentrazione». Il capitano così commenta la sua bella rete, riportando l'attenzione sul gruppo. Atteggiamento tipico delle squadre che hanno compiuto delle imprese.