Afghanistan Caos e morti, è corsa contro il tempo all'aeroporto di Kabul

SDA

23.8.2021 - 20:46

Un aereo cargo militare lascia l'aeroporto di Kabul.
Un aereo cargo militare lascia l'aeroporto di Kabul.
Keystone

È una corsa contro il tempo e piena di ostacoli quella degli Stati Uniti per completare il ritiro dall'Afghanistan entro il 31 agosto.

23.8.2021 - 20:46

Gli Stati Uniti hanno rafforzato le loro capacità di evacuazione, anche mobilitando l'aviazione civile, e nelle ultime 24 ore sono state imbarcate all'aeroporto di Kabul circa 16 mila persone grazie a 61 voli militari, civili e charter.

La parte del leone l'ha fatta l'esercito, che con 11 mila evacuati ha superato l'annunciato target di una media giornaliera di 5000-9000 persone. Da luglio sono quindi 42 mila le persone trasferite dagli Stati Uniti, di cui 37 mila dal 15 agosto, quando i talebani sono entrati a Kabul: un ponte aereo con pochi precedenti, da Berlino al Vietnam.

Sembra tuttavia molto difficile, anche mantenendo questo ritmo, che Washington riesca a mettere in salvo non solo tutti i cittadini americani, ma anche le migliaia di afghani «vulnerabili», compresi giornalisti, donne ed esponenti di ong. Per ora l'amministrazione Biden non ha replicato all'ultimatum dei talebani, limitandosi a prenderne atto: «Abbiamo sentito le loro dichiarazioni, ne siamo consapevoli, stiamo provando a rispettare la data», ha spiegato il portavoce del Pentagono John Kirby senza sbilanciarsi, mentre gli alleati europei premono perché gli Stati Uniti restino un po' più a lungo.

Altrimenti il rischio è quello di abbandonare al loro destino chi resta. «Speriamo di non dover estendere la scadenza del 31 agosto, ma ne stiamo parlando», aveva sottolineato domenica Biden, che si è detto anche pronto a sostenere al G7 eventuali sanzioni ai talebani: «Dipende dal loro comportamento».

Data del tutto arbitraria

Il presidente è stato sommerso di critiche anche per essersi auto imposto questa data del tutto arbitraria, dopo quella quella simbolica che aveva stabilito inizialmente, ossia l'11 settembre, 20esimo anniversario dell'attentato alle Torri Gemelle che scatenò l'intervento in Afghanistan.

Il rischio è quello di non riuscire a rispettarla, come già successo quando aveva indicato il 4 luglio come «festa dell'indipendenza dal virus», promettendo che il 70% degli americani avrebbe ricevuto almeno una dose di vaccino anti-Covid. E c'è già chi si chiede se l'intelligence statunitense sarà puntuale nel fornirgli in questi giorni drammatici il rapporto sulle origini del virus che il 26 maggio aveva chiesto di avere nel giro di tre mesi.

La scadenza del 31 agosto, se non onorata, metterebbe il presidente nell'umiliante posizione di chiedere ai talebani il permesso di restare. 'Dancing to the Taliban Timetable' (Danzando con il programma dei talebani), lo sferza un editoriale del conservatore Wall Street Journal. La corsa non è solo contro il tempo ma anche contro possibili ostacoli.

A partire dall'allerta attentati terroristici a Kabul. «La minaccia è reale, grave, persistente», ha ammesso il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan. La Cnn ha riferito che gli Usa hanno stabilito «vie alternative» per l'aeroporto per il rischio rappresentato dal gruppo Isis-K, un'auto proclamata branca dello Stato Islamico emersa inizialmente in Siria e in Iraq. Ed ora stanno allargando il controllo oltre il perimetro dello scalo, ma sempre negoziando con i talebani.

L'aeroporto della capitale afghana resta affollato e in condizioni di sicurezza precarie. Come dimostra lo scontro a fuoco all'ingresso nord tra le forze di sicurezza afghane e un gruppo di assalitori di cui non si conosce l'identità. Un conflitto a fuoco dove è morto un soldato afghano e nel quale sono state coinvolte anche truppe americane e tedesche, rimaste illese.

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