Covid Covid, verso il «2G» generalizzato in Svizzera, si discute su un lockdown parziale

sam / ATS / pab

10.12.2021

La situazione pandemica in Svizzera sta peggiorando e il Consiglio federale ha presentato due modelli per introdurre un giro di vite, con il passaggio al regime «2G». Non è escluso nemmeno un lockdown parziale. I Cantoni sono chiamati a esprimersi entro martedì.

sam / ATS / pab

10.12.2021

In conferenza stampa ha preso la parola il ministro della sanità Alain Berset e il presidente della Confederazione e capo del Dipartimento federale dell’economia Guy Parmelin, che ha esordito con queste parole: «Sarei stato sin troppo felice di poter proclamare la fine della pandemia e di tutte le misure restrittive alla fine del mio anno presidenziale». 

«Purtroppo la situazione epidemiologica è grave e non mi consente di farlo. Anzi il Consiglio federale si vede costretto a porre in consultazione nuove misure per interrompere il trend negativo.

«Un Paese è forte quando la sua popolazione è forte»

In particolare, ha spiegato Parmelin ai media, «il sovraccarico negli ospedali è aumentato e la pressione si intensifica anche nei reparti di cure intensive. Nuovi provvedimenti sono necessari». «Lo dobbiamo a tutti», ha aggiunto, «ma soprattutto al personale medico e infermieristico nonché alle persone malate».

Un Paese è forte quando la sua popolazione è forte, ha dichiarato il presidente della Confederazione. «Sono intimamente convinto che il vaccino resta la nostra carta migliore per porre fine a questa crisi». Parmelin ha quindi invitato di nuovo la popolazione a farsi vaccinare.

La situazione si deteriora

La situazione epidemiologica è molto critica e si sta sviluppando in modo sfavorevole. Secondo la Task Force scientifica della Confederazione, una prima soglia critica di 300 pazienti con Covid in unità di terapia intensiva potrebbe essere raggiunta a metà dicembre.

A partire da quel momento non sarà più possibile garantire un'assistenza ottimale a tutti i pazienti ricoverati, poiché gli ospedali dovranno rinviare trattamenti. Se l'attuale tendenza non viene interrotta, i pazienti covid in cure intense raggiungeranno quota 400 entro Natale.

Parmelin: «Esercizio d trasparenza»

Per essere comunque pronto nel caso in cui fossero necessari provvedimenti più restrittivi di quelli annunciati finora, il Consiglio federale ha dunque deciso di inviare in consultazione già oggi due varianti di misure. Soltanto tra alcuni giorni si potrà infatti capire in che misura i provvedimenti adottati la settimana scorsa saranno sufficienti per invertire la tendenza dei ricoveri.

«Il Consiglio federale è ottimista: siamo riusciti a controllare la situazione un anno fa, riusciremo a farlo nuovamente nelle prossime settimane», ha dichiarato Parmelin.

Quello odierno è un «esercizio di trasparenza» in vista di possibili nuove restrizioni, ha aggiunto. «Speriamo veramente che ciò che abbiamo messo in atto la scorsa settimana sia sufficiente. Se basta bene, ma se non dovesse bastare bisogna essere pronti», ha aggiunto Berset. Si tratta insomma di poter agire rapidamente se necessario.

A ciò si aggiunge l'arrivo della nuova variante altamente contagiosa «Omicron» che potrebbe diventare dominante già da metà o fine gennaio 2022. Non è ancora chiaro quanto sia pericolosa né in che misura i vaccini attualmente in uso proteggano dal contagio e da decorsi gravi della malattia.

Si cerca la via di mezzo: «Proposte due varianti»

Nuove restrizioni in vista dunque, soprattutto per i non vaccinati o non guariti, per combattere la pandemia di Covid. Il Consiglio federale ha posto in consultazione due varianti che hanno in comune il passaggio alla «2G».

Le varianti più estreme, il non far niente o il chiudere tutto, sono state scartate fin da subito: causerebbero troppi danni. «Abbiamo cercato una via di mezzo, anche se non è semplice», ha affermato Berset. Si è insomma voluto trovare un equilibrio tra salute pubblica e vita sociale e economica.

La prima variante prevede anche l'obbligo di consumare seduti e di indossare la mascherina nelle aree interne. Qualora non fosse possibile (per esempio per le corali o nelle discoteche) verrebbe richiesto anche un test negativo (regola 2G-plus).

Nella seconda queste attività sarebbero chiuse, aree interne dei ristoranti comprese.

In entrambe le varianti verrebbero rafforzate le misure protettive di base, con l'introduzione dell'obbligo del telelavoro e la limitazione degli incontri privati (a cinque in caso di presenza di non vaccinati o non guariti).

La consultazione durerà fino a martedì prossimo. Parallelamente il Governo ha avviato la consultazione anche in merito al ritorno – parziale – della gratuità dei test.

Variante 1: introduzione del 2G e del 2G-plus

La prima variante prevede il passaggio al dispositivo «2G» (ossia accesso riservato solo alle persone vaccinate e guarite, dal tedesco «geimpft» o «genesen») in tutte le aree al chiuso in cui attualmente si applica la regola «3G». In caso di infezione queste persone – ossia i vaccinati e i guariti – hanno infatti una probabilità molto alta di essere protette da un decorso grave o dall'ospedalizzazione.

Allo stesso tempo sarà obbligatorio indossare una mascherina e le consumazioni sarebbero possibili solo restando seduti. Queste regole si applicano anche nelle aree di ristoro delle manifestazioni. 

Per gli eventi all'aperto con più di 300 persone continuerebbe invece ad essere applicata la regola «3G» (accesso riservato anche ai testati, «getestet»). Per quelli con meno partecipanti il pass covid continuerà a non essere richiesto, ha precisato Berset.

Cosa è il 2G-plus?

In questa variante le attività senza mascherina e il consumo di bevante e cibi senza restare seduti rimarrebbe possibile, ma a una condizione: oltre ad essere in possesso di un certificato «2G» sarebbe necessario anche disporre di un test negativo.

Questa regola chiamata «2G-plus» interesserebbe, ad esempio, le discoteche, i bar e certe attività sportive e culturali del tempo libero, come ad esempio le prove di coro o di una banda ma anche i fitness. Grazie all'obbligo del test sarà garantito che nessuna persona positiva partecipi a tali manifestazioni.

Le strutture e manifestazioni soggette alla limitazione «2G», per esempio palestre e ristoranti, potranno rinunciare all'obbligo della mascherina e all'obbligo di stare seduti durante le consumazioni se che applicheranno volontariamente la regola «2G-plus».

Variante 2: chiusura parziale

La seconda variante prevede anch'essa l'obbligo della mascherina e del certificato «2G». A differenza della prima saranno chiusi tutti i luoghi in cui non è possibile portare la mascherina, compresi gli spazi interni dei ristoranti, delle palestre, delle discoteche e dei bar. Negli stadi chiusi, come nelle piste di ghiaccio, non sarebbe più permesso mangiare e bere.

«Si tornerebbe a disposizioni che non abbiamo voglia di prendere», ha dichiarato Berset. Il solo modo per evitarlo è essere prudenti, rispettando le regole sulla distanza, l'obbligo della mascherina e l'igiene delle mani, ha precisato il ministro della sanità.

Resteranno consentite le attività sportive o culturali del tempo libero al chiuso compatibili con l'uso della mascherina e le attività sportive o culturali per bambini e adolescenti al di sotto dei 16 anni.

Si rafforzeranno le misure di base

Da notare che ambo le variante saranno accompagnate dal rafforzamento dei provvedimenti di base, in particolare per gli incontri privati: se è presente una persona non vaccinata o guarita di più di 16 anni, questi saranno limitati a cinque persone, bambini inclusi.

Dovessero rivelarsi necessarie chiusure più restrittive, gli incontri privati saranno limitati a cinque persone, a prescindere dal fatto che i partecipanti sono vaccinati, guariti o non vaccinati. Questa regola ha lo scopo di evitare che riunioni e attività vengano spostate nella sfera privata per aggirare il lockdown.

Tornerà l'obbligo del telelavoro?

Il governo rimette anche sul tavolo l'obbligo del telelavoro. Se l'home-working non dovesse essere possibile, continuerebbe a valere l'obbligo di indossare la mascherina nei locali in cui è presente più di una persona.

L'obbligo di portare la mascherina protettiva verrebbe inoltre esteso alle scuole del livello secondario II. L'esecutivo raccomanda però ai cantoni di estendere tale obbligo anche ai livelli inferiori. Nelle università e nelle scuole universitarie professionali si tornerebbe all'insegnamento a distanza. Gli esami si effettuerebbero invece in presenza.

Non sono invece previste misure per il commercio al dettaglio e le stazioni sciistiche. Questi settori hanno infatti annunciato volontariamente delle restrizioni di capacità per contenere la trasmissione del virus.

Coop, Migros e Denner hanno annunciato la volontà di limitare il numero di clienti per punto vendita. L'associazione Funivie Svizzere ha detto che la capacità delle cabine che possono accogliere 25 persone o più sarà ridotta del 30%.

Rimborso dei test

In ossequio alle recenti decisioni del Parlamento, il Consiglio federale ha anche inviato in consultazione le disposizioni circa l'assunzione dei costi dei test anti-covid. Queste entreranno in vigore il 18 dicembre, a condizione che la riveduta Legge Covid-19 venga approvata il giorno prima dalle Camere federali durante le votazioni finali.

In futuro saranno assunti i costi dei tamponi necessari per il rilascio di un certificato covid. Saranno coperti i test antigenici rapidi e i test PCR salivari aggregati. Non saranno invece rimborsati i test PCR individuali, i test autodiagnostici e i test anticorpali eseguiti senza indicazione medica o epidemiologica.

A causa della crescente domanda, l'assunzione dei costi dei test PCR individuali comporterebbe infatti il sovraccarico dei laboratori. Per questa ragione resteranno prioritari i test PCR individuali per le persone sintomatiche e i loro contatti.

Viaggi internazionali

Il Consiglio federale ha infine discusso delle nuove regole d'entrata in Svizzera, in particolare del doppio test per i viaggiatori anche per le persone vaccinate o guarite. L'esecutivo annuncia la volontà di consultare i Cantoni e i settori interessati su possibili adeguamenti di questo regime.

La situazione in Svizzera

In Svizzera, nelle ultime 24 ore, si sono registrati 10'163 nuovi casi di infezione da Covid-19, secondo le cifre pubblicate dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Sono inoltre stati segnalati 51 nuovi decessi e altre 160 persone sono state ricoverate in ospedale.

In Ticino le nuove infezioni sono 173, ma non si segnalano nuovi decessi. I ricoveri dovuti al virus sono scesi da 98 a 93. Dodici pazienti sono in cure intense, uno in meno di ieri. Nei Grigioni sono stati registrati 184 casi, per un totale di 25’027 da inizio pandemia. Sono inoltre segnalati due decessi (215). Tre nuovi pazienti sono stati ricoverati, per un totale di 58. Sei si trovano in terapia intensiva.

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