Scelte non condiviseAntonino Cannavacciuolo sul padre: «Ecco cosa sperava che facessi da grande»
Covermedia
28.5.2024 - 16:31
Tra i due uomini di famiglia c'è stato dell'attrito in passato per via delle scelte dello chef.
Covermedia
28.05.2024, 16:31
29.05.2024, 17:09
Covermedia
In una recente intervista rilasciata a Sette, supplemento del Corriere della Sera, Antonino Cannavacciuolo ha condiviso riflessioni profonde sulla cucina italiana e sul suo percorso personale che lo ha portato a diventare uno degli chef più rispettati e conosciuti in Italia.
Con una carriera impreziosita dalla partecipazione a programmi televisivi come «Masterchef» e «Cucine da incubo», Cannavacciuolo ha offerto una visione unica e spesso provocatoria del mondo culinario.
«La cucina italiana? Non esiste», ha affermato, sottolineando come essa sia intrisa di «sapori e contaminazioni da tutto il mondo». Questa visione globale riflette la sua filosofia culinaria, che valorizza sia la tradizione locale sia le influenze internazionali.
L'approccio di Cannavacciuolo non è statico; ama sperimentare e, a volte, provocare: «Ogni tanto leggo di gente che insorge perché si cambia un ingrediente da un piatto tipico, e a me viene allora voglia di farlo, per provocazione: non stiamo salvando vite umane, la cucina è piacere, bisogna farla come più ci ingolosisce».
«O mi fai fare il cuoco o non faccio niente»
Uno degli aspetti più toccanti dell'intervista è stato il racconto del rapporto di Cannavacciuolo con suo padre.
Nonostante il successo e il riconoscimento internazionale, il padre di Cannavacciuolo non ha mai espresso apertamente ammirazione per il suo lavoro: «Voleva che io diventassi medico, architetto o avvocato. Io mi sono impuntato e a 13 anni gli ho detto: o mi fai fare il cuoco o non faccio niente», racconta lo chef.
La loro dinamica è complessa, ma affettuosa: «Ormai tra noi c'è un gioco: gli preparo qualcosa e poi gli chiedo: «Allora papà, ho imparato qualcosa?». Ma lui niente. So che si vanta di suo figlio con gli altri, ma non con me».