Giovani e politicaDavide Piatti: «Nello judo e in politica: disciplina, controllo e rispetto»
Paolo Beretta
1.4.2019
Il 7 aprile si svolgono le elezioni cantonali ticinesi. La voce dei giovani è entrata di prepotenza nel dibattito politico in queste ultime settimane con le mobilitazioni a livello mondiale in favore del clima. Per avvicinarsi a questo importante momento della vita politica «Bluewin» ha deciso quindi di incontrare i più giovani candidati dei vari schieramenti in corsa per il Gran Consiglio. Tutti hanno risposto alle stesse tre domande e hanno portato un oggetto che li rappresenta.
È il turno di Davide Piatti, ventenne di Savosa, che sta frequentando la maturità federale dopo aver seguito una formazione alla Scuola per sportivi d’élite (SPSE) di Tenero. Il suo sport è lo judo (di cui è cintura marrone), passione che gli è stata tramandata dal padre e che, a suo dire, gli ha formato il carattere. Nel futuro gli piacerebbe poter mantenere un piede nel mondo dello sport e magari anche di farne il suo lavoro.
Signor Piatti, perché ha deciso di fare politica così giovane?
A 20 anni certamente c’è anche molto altro da fare, però mi reputo una persona molto attiva, curiosa e abbastanza dinamica. Quindi ho pensato che criticare quello che ci sta intorno, la realtà del nostro Cantone, senza fare niente per cambiare le cose è un peccato. Ho quindi colto al volo l'occasione di mettermi in gioco, grazie al Gruppo dei giovani UDC, per provare a fare qualcosa di concreto e per capire che voce può avere un giovane in questa politica.
Perché si è messo a disposizione per l’Unione democratica di centro?
Perché le idee e il programma elettorale dell'UDC corrispondono e rispecchiano quelli che sono i miei pensieri politici, riguardo tante cose. Inoltre, ho potuto notare con piacere che questo partito tutela e si batte per un’indipendenza della Svizzera (parlo di controlli e di sicurezza, per esempio) e soprattutto è molto tradizionalista e questa cosa mi piace davvero tanto.
Come giovane, se lo fa, tramite quali canali si informa?
L’informazione è ovviamente molto importante, soprattutto tra noi giovani, e sono felice di poter affermare che essa è sempre più accessibile a tutti. E sono sempre di più i giovani che si informano, attraverso diversi canali, che sono anche quelli che uso io, ossia tramite le app, ma anche attraverso il giornale cartaceo.
Tramite quale oggetto o animale si rappresenta?
Io ho portato il mio cavallo di battaglia, ossia la parte sopra del kimono, un Judo Gi da judo, che è un oggetto che mi ha accompagnato nel corso di una stagione e mezza, diversi anni fa, durante la quale ci sono state tante emozioni e tanti risultati e che quindi rimarrà per sempre nei miei ricordi. Il judo per me significa tre cose: disciplina (che è una forma di correttezza), controllo (per quel che riguarda la forza fisica, ma anche per le emozioni) e rispetto (sia dell’avversario, che di sé stessi). E questi aspetti, nel mio immaginario, dovrebbero esserci anche nella politica e mi piacerebbe ritrovarli un domani, anche se non dovessi essere io a portarli in Legislatura.