Giovani e politica Emanuele Mobiglia: «Ragioniamo con gli incentivi, non con i divieti»

Paolo Beretta

27.3.2019

Emanuele Mobiglia, lista numero 6 (Verdi liberali), candidato numero 11. 
Emanuele Mobiglia, lista numero 6 (Verdi liberali), candidato numero 11. 
E. M.

Il 7 aprile si svolgono le elezioni cantonali ticinesi. La voce dei giovani è entrata di prepotenza nel dibattito politico in queste ultime settimane con le mobilitazioni a livello mondiale in favore del clima. Per avvicinarsi a questo importante momento della vita politica «Bluewin» ha deciso quindi di incontrare i più giovani candidati dei vari schieramenti in corsa per il Gran Consiglio. Tutti hanno risposto alle stesse tre domande e ci mostrano un oggetto che li rappresenta.

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È il turno di Emanuele Mobiglia, diciannovenne, che, passando per il Liceo Diocesano di Breganzona e gli studi al Conservatorio della Svizzera italiana, è arrivato alla facoltà di medicina al Politecnico di Zurigo. Appassionato di pianoforte, nel suo futuro vede il mondo delle neuroscienze o quello della chirurgia della mano «perché sembra più arte che medicina».

Signor Mobiglia, perché ha deciso di fare politica così giovane?

Ho pensato di mettermi in gioco prima di tutto perché sono cresciuto vedendo mio padre, presidente dei Verdi liberali, in politica e poi perché mi è stato chiesto di mettermi a disposizione. Ho accettato con piacere perché trovo interessante potermi affacciare sul panorama politico ticinese, tastare il terreno per vedere lo spazio che viene dato ai giovani. Noto con piacere che quest'anno sulle varie liste ne è stato dato di più rispetto a quattro anni fa. Un altro mio obiettivo è quello di dare un esempio ad altri ragazzi che non pensano ancora seriamente di mettersi in politica. Spero che sempre più giovani decidano di farlo.

Perché si è messo a disposizione per i Verdi liberali?

Non c'è solo il motivo famigliare nella mia decisione. Mi è sempre piaciuto essere libero di scegliere. Ho scelto i Verdi liberali perché sono diversi dai Verdi del Ticino. Abbiamo obiettivi simili ma la via per raggiungerli è diversa. I Verdi liberali vogliono conciliare la protezione dell'ambiente con un'economia sana. Diamo quindi molta più attenzione all'economia di quello che fanno i Verdi, che possiamo definire «ambientalisti classici», che ragionano per divieti. Noi ragioniamo più a incentivi, per spingere il mondo economico a emigrare di sua volontà su politiche più ambientaliste. Con dei divieti ci sarebbero invece sempre delle reticenze.

Come giovane, se lo fa, tramite quali canali si informa?

Da quando sono nato non ho mai avuto la televisione in casa. Mi informo principalmente, come la maggior parte dei giovani, per trovare le notizie dell'ultimo minuto in modo rapido, sui vari siti locali, pur sapendo che la qualità delle notizie non è sempre garantita e che non sono testate autorevoli come invece lo sono i due quotidiani ticinesi, a cui mi affido se voglio approfondire seriamente degli argomenti. L'unica cosa poco positiva delle testate cartacee è che richiedono più tempo e impegno per essere lette. Vedo molta gente leggere i giornali gratuiti sul treno e per notizie leggere o frivole va bene, ma per notizie di peso, come quelle sulla campagna elettorale, sull'ambiente e su quel che succede nel mondo economico ticinese il Corriere e la Regione sono due buonissimi giornali.

Tramite quale oggetto o animale si rappresenta?

Ho scelto di rappresentarmi con un pianoforte perché lo suono da più di 13 anni e trovo sia uno degli oggetti che mi raffiguri meglio, soprattutto dal punto di vista del carattere, siccome sono cresciuto con la musica, che è importantissima per la vita, e con questo strumento.

L'oggetto scelto da Emanuele Mobiglia
L'oggetto scelto da Emanuele Mobiglia
E. M.
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